Scoperta l’alga aliena che cura i tumori

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Ripulire il mare dall’alga “aliena” Caulerpa cylindracea potrebbe non solo migliorare lo stato di salute degli ecosistemi marini, ma anche contribuire alla cura di alcune patologie tumorali: è la scoperta dei ricercatori dei laboratori di Biochimica e di Zoologia e Biologia Marina dell’Università del Salento, in collaborazione con l’Università Federico II, il CNR di Pozzuoli e la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.
Uno dei grandi problemi che sta minacciando il Mar Mediterraneo, spiega Alessandra Ferramosca, professoressa aggregata di Biochimica Applicata e Diagnostica, è l’introduzione di nuove specie provenienti da posti molto lontani e con caratteristiche differenti da quelle dei nostri mari. Un’alga aliena appartenente alla specie Caulerpa cylindracea proveniente dalle coste sudoccidentali australiane sembra aver trovato nel Mar Mediterraneo condizioni particolarmente adatte al proprio sviluppo. Recenti studi coordinati dal professor Antonio Terlizzi (associato di Zoologia, Università del Salento, ndr) hanno evidenziato che l’alga oltre a modificare la struttura degli habitat e la composizione biologica degli ambienti che invade, ha un potente effetto sulle abitudini alimentari di alcune importanti specie ittiche di pregio. Il sarago maggiore, in particolare, sembra esserne diventato particolarmente ghiotto, e il passaggio da una dieta composta da animali e piante a una dieta basata principalmente sull’alga invasiva potrebbe essere la causa del cambiamento delle proprietà organolettiche e della qualità nutrizionale delle carni che stanno minacciando l’economia legata a questa importante risorsa ittica. Ma ora si aprono nuovi scenari grazie alla scoperta fatta nei laboratori salentini: ripulire il mare dall’alga aliena potrebbe, infatti, non solo migliorare lo stato di salute degli ecosistemi marini, ma anche contribuire alla cura di alcune patologie. L’identificazione del meccanismo molecolare mediante il quale i metaboliti dell’alga compromettono la funzionalità cellulare ha portato i ricercatori a proporre un utilizzo di molecole estratte da Caulerpa in campo farmacologico, come coadiuvanti in terapie chemioterapiche. I risultati ottenuti, sebbene preliminari, suggeriscono che un metabolita dell’alga, la caulerpina, potrebbe rivelarsi di particolare interesse nella cura del carcinoma ovarico.

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