Violenza sessuale di gruppo nei confronti di una disabile nelle campagne di Avetrana
Sarebbero state consumate nelle campagne di Avetrana le violenze sessuali, anche di gruppo compiute nei confronti di una ragazza disabile appena maggiorenne. Per questo due persone sono state arrestate con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Si tratta di un agricoltore 29enne residente a Torre Santa Susanna (D.C. le iniziali del suo nome), convivente della sorella maggiore della vittima, e del cognato di quest’ultimo (sposato con la sorella di D.C.), il 46enne S.Q.D., originario di Torre ma rintracciato in provincia di Milano, dove si è trasferito per motivi di lavoro.
I due sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Taranto, Pompeo Carriere, su richiesta del pm della Procura jonica che ha coordinato l’inchiesta, Rosalba De Luca.
La vicenda si è scoperta grazie a un foglio di carta scritto dalla vittima e consegnato da una dirigente scolastica e dalla docente di un istituto secondario della provincia di Brindisi ai poliziotti del commissariato di Mesagne.
Dai primi riscontri è emerso che le violenze erano state compiute il mese di gennaio. Gli inquirenti hanno ascoltato la vittima in audizione protetta e con l’aiuto di una psicologa, quale consulente della Procura.
Secondo quanto accertato, la ragazza sarebbe stata convinta ad uscire da casa da uno dei due, con la scusa di andare a buttare la spazzatura. L’uomo l’avrebbe poi costretta ad appartarsi, in una circostanza da solo, in un’altra in compagnia del complice, che a turno avrebbero abusato della giovane. Dopo aver compiuto gli atti sessuali, avrebbero intimato alla giovane donna di non riferire nulla ai familiari, meno che mai alla sorella maggiore. Dal racconto emerge come la ragazza avesse vissuto quanto subito come palese ingiustizia, tanto da richiedere di essere collocata in una struttura che aveva in precedenza frequentato e in cui si era trovata molto bene.