Taranto: alla Ubik Silvia Ballestra con “Amiche mie”

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Ospite della Libreria Ubik (via Di Palma, 69)a Taranto lunedì 7 luglio, alle 19.00, per presentare il suo ultimo romanzo “Amiche mie” sarà Silvia Ballestra, autrice di romanzi, raccolte di racconti, saggi e traduzioni: tra i suoi libri, tradotti in varie lingue, il long seller Compleanno dell’iguana, Gli Orsi, Nina, I giorni della Rotonda; dal romanzo La guerra degli Antò è stato tratto l’omonimo film diretto da Riccardo Milani.

Sofia, Carla, Norma e Vera sono le protagoniste di “Amiche mie”: donne in prima linea sulla frontiera della vita che corre veloce. I figli frequentano le stesse scuole milanesi, così la mattina prima del lavoro le quattro amiche condividono un caffè al bar Golden Palomino – una vera istituzione -, parlano di sé, di quello che succede intorno.

Sofia è un po’ fissata con il cibo, con i pasti che ogni giorno diventano il campo su cui misurare la propria ansia di perfezione e le proprie nevrosi; Carla è angosciata dalla precarietà di un lavoro che non si è mai concretizzato, dal rapporto difficile con il marito (la cui carriera va a gonfie vele) e dal fatto di ritrovarsi intrappolata negli spazi e nei riti domestici; Norma, invece, è reduce da una separazione dolorosa, e si trova a fronteggiare i molti paradossi dell’essere di nuovo single a quarant’anni e con i figli al seguito; infine Vera, una donna che porta il mondo sulle spalle e non si ferma mai, la breadwinner di una famiglia in cui il marito ha perso il lavoro: sarà proprio lui, rovinato dalle slot, a sparigliare le carte in modo drammatico e inaspettato.
Questo momento di crisi unisce le amiche e le costringe a confrontarsi. Ciascuna di loro darà del dramma di Vera la sua interpretazione, in quel coro femminile di riflessioni autonome e concentriche che, piano piano, conferisce senso alla realtà, anche quella più dura, rendendola pensabile e visibile, come in un caleidoscopio.
Con una lingua vivace eppure sorvegliatissima, con una voce ironica e appassionata, Silvia Ballestra costruisce un’indagine serrata intorno ai grandi temi della vita contemporanea: la famiglia con le sue complesse dinamiche relazionali, il cibo, il lavoro – che per le donne è una sfida quando c’è e quando, troppe volte, manca -, il lutto, la politica, i figli da crescere, le battaglie, i tradimenti, l’amore che nonostante tutto a volte resiste come i funghi nell’aiuola di Marcovaldo. Ne esce un affresco intenso e lontano da stereotipi e ideologie, al tempo stesso caustico e struggente: Sofia, Carla, Norma e Vera dissezionano spietatamente le nostre ipocrisie ma soprattutto ci restituiscono il calore di tutte coloro che non smettono di voler capire, nutrire, camminare.

ballestra