San Pietro in Bevagna: tra il lido e i “furbetti” impossibile stare in spiaggia
Un segnale che molti aspettavano. E’ stata molto apprezzata l’operazione condotta da Polizia di Stato e Polizia Locale sulle spiagge della marina di Manduria con la finalità di contrastare quella pratica diffusissima ed alquanto fastidiosa di piazzare l’ombrellone
(in alcuni casi lasciato anche di notte) con il solo scopo di “accaparrarsi” i posti migliori delle spiagge libere a pochi metri dal bagnasciuga da usare quando poi, nelle ore più comode, la famiglia deciderà di scendere al mare. I furbetti dell’Ombrellone segnaposto non sono benvisti come è giusto che sia e cresce la tensione di chi, più diligente ed educato, rispetta le regole costretto suo malgrado a sopportare una situazione di soprusi impuniti perché le forze dell’ordine non possono essere sempre h24 nei 18 km di costa.
La richiesta, dunque, è quella di proseguire nel sequestro di ombrelloni e lettini che occupano in maniera abusiva spiaggia che è di tutti i cittadini. Del resto non è consentito lasciare incustoditi sull’arenile oggetti, ombrelloni e altro. Per tali violazioni si rischia la sanzione amministrativa prevista dall’Ordinanza Balneare della Commissione Straordinaria N. 90 del 7/7/2020, che ha recepito apposita Ordinanza Regionale. Forse con qualche multa e qualche altro sequestro si potrà anche ridimensionare questo malcostume che dilaga soprattutto in vista dei giorni più caldi della stagione e che con il distanziamento sociale per l’emergenza covid rischia di precludere a molti la possibilità di godere un po’ di mare.
“Questo quanto avviene sulla spiaggia in direzione di via delle zinnie a San Pietro in Bevagna affianco al Murmur (ex Dolcevita), – ci scrive un lettore esasperato che ha inviato la foto di un gazebo 3×3 lasciato montato anche di notte insieme a tre ombrelloni. – Tra il lido e questi “furbetti” stare in spiaggia è diventato impossibile“.
Ma sulla stessa via c’è un’altra pratica odiosa quella per ostacolare i parcheggi con diffusori “fai da te”.
Insomma è proprio questo il caso di usare la locuzione “mòrs tùa vìta mèa” una massima che meglio rispecchia l’egoismo umano di chi non esita a calpestare gli altri per i propri interessi.