PSD2 e open banking? Non qui. L’esperienza di un viticoltore

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E’ in atto una vera e propria rivoluzione dei pagamenti grazie anche alla direttiva europea 2015/2366 conosciuta come PSD2 che offre ai consumatori maggiori opportunità di scelta ma anche costi più contenuti e controllati. Ma a quanto pare l'”open banking”, per ora, sembra sia solo un concetto astratto a giudicare da quello che in realtà avviene dalle nostre parti.
Il quadro della situazione è stato “fotografato” da un utente dell’UniCredit Gregorio Mariggiò socio della Pliniana che proprio sull’argomento ha rivolto in un post su Facebook una “lettera aperta” al presidente della sua cantina.
“…Ho sempre apprezzato la sua concretezza che deriva anche dalla consapevolezza che il lavoro che si fa in Cantina ha inizio in campagna con il lavoro dei soci, piccoli e grandi.
L’attenzione per ogni singolo euro speso nella gestione sociale è segno di rispetto di questo lavoro. Un’attenzione che ci ha permesso di superare i momenti difficili legati alle congiunture sfavorevoli del mercato del vino negli anni passati e che hanno messo in ginocchio molti piccoli produttori.
Proprio per questo Suo rigore, – scrive – ha sempre avuto il mio rispetto. Un rigore che però non ho ritrovato questa mattina, quando davanti allo sportello UniCredit, l’impiegato mi ha chiesto 7 euro e 60 centesimi di spese per cambiare l’assegno del primo acconto della campagna 2017. Costi mai applicati prima di maggio 2018.”
“Non voglio entrare nella questione di come molte banche decidano di applicare le spese sulle operazioni di sportello. E certo, Lei mi potrebbe obbiettare che avrei potuto depositare l’assegno sul conto corrente. Ma perché dovrei essere costretto ad avere un conto corrente in questa o quella Banca per ricevere quanto dovuto? E perché dovrei regalare 7 euro e 60 alla banca? È una questione di principio e di libertà.”
“Quello che mi chiedo, e Le chiedo, è un’altra cosa” – dice Mariggiò chiamando in causa il Presidente della Cooperativa – “Perché davanti alla modifica unilaterale delle condizioni da parte della banca, Lei non ha negoziato condizioni più favorevoli per i soci a protezione del valore di ciò che producono? Possibile che sia sempre più comodo essere deboli con i forti e forti con i deboli? Possibile che il numero dei soci della cantina non abbia alcun valore contrattuale per il direttore della filiale UniCredit? Possibile – conclude – che a noi tocchi sempre chinare la testa?”
La forza del gruppo dovrebbe poter incidere anche su questi aspetti.