Nella poesia di Teresa Lomastro, scrittrice pugliese

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Terzo posto al 6° premio letterario internazionale “Maria Cumani Quasimodo”, terzo classificato per libro edito con presidente di giuria Alessandri Quasimodo; premio dell’Accademia dei Bronzi di Calabria “Alfiere dell’Arte e della poesia”; un ulteriore riconoscimento inaspettato alla sezione cultura del premio internazionale “Ut pictura poesis”, il cui presidente è il prof. Massimo Pasqualone con premiazione a Chieti il 17 maggio.

Questi sono solo alcuni dei riconoscimenti ottenuti dall’autrice orgogliosamente pugliese, come si definisce lei stessa, Teresa Lomastro. “I miei figli sono le mie poesie più belle” ci racconta, e dal suo tono traspare un’emozionalità verso la vita e la scrittura, che si riprendono di continuo nel suo percorso. Si parla di donne, della loro forza e del tempo che passa: è questo il filo conduttore delle sue tre sillogi poetiche, “Il cammino di donna. Nel linguaggio dell’anima” I e II e “Diario delle foglie cadute”. E poi, si parla del Sud, di quel territorio a cui lei è tanto legata, fatto di profumi e di momenti. I suoi componimenti sono raccolti durante tutta la sua vita, a partire dalle scuole medie, con una prima pubblicazione sul giornalino scolastico – tornato nelle sue mani, con grande stupore, solo alcuni anni fa –. 
Molti di questi sono andati perduti, ma l’eredità che Teresa è contenuta in tre volumetti finora pubblicati e tante emozioni ancora da raccontare in versi. Me li consegna tra le mani e io percepisco la sua emozione, perché “la poesia va donata”.
Asia Pichierri