Manduria: spiagge libere. La task force al lavoro per assumere le decisioni per la prossima stagione balneare

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E’ una vera e propria patata bollente quella piovuta nelle mani dei sindaci dei comuni rivieraschi.

Governo e Regione Puglia hanno dato il via libera alla prossima stagione balneare a patto che siano rispettate le misure di contenimento stabilite nei vari provvedimenti e ordinanze per contrastare il contagio da covid-19.

Se per gli stabilimenti balneari, già al lavoro per allestire passerelle e distanziamenti, l’impresa è ardua per i Comuni sembra impossibile.

I compiti demandati alle Amministrazioni Comunali sono quelli di vigilare per evitare gli assembramenti, informare gli utenti della spiagge libere sulle corrette pratiche anti-Covid, quindi intervenire per sensibilizzare e responsabilizzare i cittadini per mantenere il distanziamento . 

A Manduria si sta lavorando per trovare le soluzioni migliori anche se non è semplice gestire ben 18 km di costa in gran parte costituita da spiagge libere. E’ evidente la scarsità di personale da destinare al controllo già insufficiente nei periodi normali figuriamoci ora in emergenza con migliaia di persone che durante l’estate si riversano sulla costa. Non sarà semplice: oltre al distanziamento tra persone di almeno un metro, disporre le misure di distanza minima tra ombrelloni di 3 metri e 3,4 metri per lato, garantendo ad ogni postazione un’area riservata di 10,2 metri quadri.

Per evitare assembramenti l’unica strada è quella di contingentare gli ingressi nelle spiagge. Prima di prendere qualunque decisione si sta eseguendo una mappatura del territorio, verificando i numerosi punti di accesso.

L’amministrazione Comunale di Manduria sta cercando di offrire servizi con il duplice scopo di migliorare la fruizione delle spiagge ma anche fungere da filtro: Passerelle per delimitare gli accessi al mare, bagni chimici, aree destinate ai parcheggi che potrebbero essere utilizzati a targhe alterne, predisporre apposita cartellonistica e il potenziamento degli info point anche con l’utilizzo dei volontari del Centro Operativo Comunale o di altre associazioni disponibili per informare e monitorare le spiagge, l’uso di droni, interventi sulla viabilità che possano evitare affollamenti.

Meno immediata potrebbe essere l’idea, anche al vaglio del gruppo di lavoro, del pagamento di un ticket di accesso legato comunque ad indicazioni che dovrebbero arrivare dall’Agenzia delle Entrate. C’è la necessità, inoltre, di adottare misure omogenee per evitare discrasie tra i vari comuni e creare confusione agli utenti.

Sarà un’estate difficile ma se sarà accompagnata dalla responsabilità, ognuno potrà godere della bellezza del mare e condividerlo in sicurezza.