Emergenza neve. Asl di Taranto: assistenza sanitaria garantita nonostante disagi e carenze di personale

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La ASL di Taranto, grazie anche alla fattiva collaborazione con la Prefettura, ha fronteggiato e limitato i disagi causati dall’eccezionale ondata di maltempo

e neve che si è abbattuta in questi giorni sul nostro territorio.

L’emergenza determinatasi per le condizioni meteorologiche a partire dal 5 gennaio scorso ha interessato in minor misura la città di Taranto rispetto al resto della provincia.
La carenza del 30% del personale, in particolare quello proveniente dalle zone di Castellaneta, Martina Franca e Lecce, con picchi del 50% in reparti come Ostetricia, MECAU, Nefrologia, è stata fronteggiata con la trasformazione della reperibilità in turni di lavoro, ricorso all’istituto dello straordinario con turni suppletivi di lavoro e mobilità interne, garantendo turni finalizzati ad assicurare la continuità assistenziale; sospensione eventuali congedi al personale residente.
Rilevanti sono state anche le assenze del personale afferente alle Ditte con disagi, se pur contenuti e risolti, nelle operazioni di pulizia, trasferimenti e raccolta rifiuti.
A causa delle cattive condizioni di viabilità, si è reso impossibile il trasporto dei pazienti, soprattutto verso le zone di Castellaneta e Martina Franca, con conseguente sovraffollamento dei reparti del POC (in particolare Medicina, Chirurgia, Nefrologia, Neurochirurgia, Neurologia, Ortopedia).
Nella giornata di domenica 8, nella Dialisi del SS. Annunziata sono stati trattati 13 utenti provenienti da Castellaneta a causa del congelamento idrico che ha richiesto l’intervento dell’Area Tecnica anche per il Quartiere Operatorio.
Il mancato approvvigionamento di farmaci e presidi è stato affrontato condividendo le scorte delle Farmacie della provincia.

Anche a Martina Franca la vera criticità si è avuta a seguito della assenza in servizio, causa strade interrotte e non percorribili (da Castellaneta, Mottola, Massafra, Alberobello, Bari), di parte del personale ausiliario e sanitario. Laddove il cambio non è stato possibile, il personale infermieristico turnista non del luogo (ovvero la maggior parte), impossibilitato peraltro a raggiungere il proprio domicilio, ha garantito la continuità assistenziale anche con doppi turni, e si è proceduto anche a chiamare dalla ferie gli infermieri contattabili.
Disagi di una certa gravità sono stati causati dal ghiaccio che ha determinato, nella giornata di sabato, il blocco degli ascensori, prontamente ripristinati. Sta, invece, rientrando la situazione causata dalla rottura delle tubature dell’acqua con allagamento di alcuni reparti del terzo, del secondo e del primo piano dell’ala chirurgica e della zona filtro del quartiere operatorio, situazione che sta rientrando. Per laottura dell’impianto termico centralizzato del quartiere operatorio si sono dovute sospendere le sedute operatorie sino al ritorno alla situazione normale, tenuto conto che le temperature delle sale operatorie sono scese al di sotto dei parametri standardizzati di comfort.

Difficoltà circa la presenza di personale si sono registrate anche presso il Presidio Ospedaliero Occidentale di Castellaneta dove si è stati costretti a far presidiare per più turni il personale sanitario in servizio che ha comunque garantito i livelli assistenziali pure ai limiti delle condizioni fisiche.

Durissima ed estremamente complessa, nonchè complicata, è stata l’attività di soccorso delle ambulanze SET 118 nelle notti del 6 e del 7 gennaio scorsi, in cui si è registrata, in alcuni casi, anche impossibilità fisica a raggiungere i luoghi in cui sono stati richiesti gli interventi, particolarmente nelle aree comunali di Ginosa e Laterza, nonostante i mezzi di soccorso fossero dotati di gomme termiche e catene.
La notte del 6 gennaio una paziente in codice rosso a Ginosa è risultata irraggiungibile da 4 mezzi di soccorso inviati da Ginosa, Laterza, da una automedica zonale aggiuntiva e da una ambulanza SET 118 della Basilicata, richiesta in supporto alla CO118 di Potenza.
Numerosi gli interventi effettuati in codice rosso, tra i cui pazienti si menzionano un giovane con severa anemia soccorso per strada a Mottola privo di coscienza e un anziano con grave insufficienza respiratoria acuta a Palagianello.