Chiama al 118 e dice di essere stata accoltellata, il marito minaccia il suicidio. Ricerche a Erchie

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Inquietante chiamata nella notte al 118 dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce. Una donna, al cellulare, ha lanciato un richiesta di aiuto dicendo di essere stata accoltellata dal marito prima che quest’ultimo le strappasse l’apparecchio dalle mani e, alterato, minacciasse il suicidio. Sulla misteriosa vicenda è stata aperta un’indagine: i Carabinieri di Lecce e  Brindisi sono sulle tracce della coppia e al lavoro per  rintracciare il cellulare da cui è partita la chiamata. A lanciare l’allarme sarebbe stata una giovane donna, sedicente 19enne, che ha lasciato le proprie generalità al personale sanitario, una ventina di minuti prima dell’una della notte. Accertamenti sul nome dichiarato, che risulterebbe poco attendibile. La presunta vittima avrebbe indicato il luogo in cui si trovava: le campagne tra Erchie, Avetrana e il territorio leccese. Poi il fantomatico marito, spacciandosi per un 30enne e anche lui lasciando un nominativo si sospetta di fantasia, avrebbe a quel punto strappato il telefono dalle mani della donna, comunicando all’infermiera del pronto soccorso l’intento di suicidarsi. Elementi confusi e lacunosi al vaglio degli inquirenti che hanno attivato le ricerche coinvolgendo i carabinieri leccesi, i colleghi della compagnia di Francavilla Fontana e quelli della compagnia di Manduria. I vari reparti dell’Arma stanno setacciando le zone al confine tra le tre provincie, aiutandosi con un drone per sorvolare l’area.  Prima scomparire nel nulla l’uomo avrebbe fornito all’infermiera del pronto soccorso un dettaglio dichiarando di aver parcheggiato la propria Lancia Y nei campi, lasciandola con le quattro frecce accese. Ma per il momento anche di quella vettura, almeno per il momento, nessuna traccia che possa aiutare alle ricerche di questa coppia, sempre che non si tratti di uno scherzo di cattivo gusto che da ore sta impegnando volontari e forze dell’ordine.