Castellaneta: la teleferica in gravina è compatibile con il parco?
E’ la domanda che si pone Roberto Cazzolla Gatti, biologo ambientale ed evolutivo, ricercatore presso il Cmcc-Università della Tuscia, per oltre 10 anni responsabile della sezione Wwf Gioia-Acquaviva-Santeramo, appresa la notizia dell’iniziativa che si farà domenica prossima dell’attraversamento della gravina di Castellaneta da una sponda all’altra, che il passaggio da una sponda all’altra, dal versante castellanetano verso quello mottolese, per ben 260 metri di distanza, utilizzando una teleferica a doppia portante, un cavo teso con carrucole, con la possibilità di fare una sosta a metà strada scendendo fin giù alle viscere della gravina stessa».
Un’area che per le emergenze di specie presenti non a caso è stata protetta. L’attraversamento via teleferica della gravina o la discesa su corda lungo le sue pareti, non hanno alcuno scopo scientifico né divulgativo; appare piuttosto un’esibizione circense in un’area delicata e protetta per un pubblico interessato solo agli spettacoli di massa, ma che non incrementa la protezione del sito e tanto meno induce più persone al suo rispetto.
In una lettera aperta Cazzolla illustra su vglobale.it (http://vglobale.it/e-inoltre/obiettivo-parchi/16064-ma-la-teleferica-in-gravina-%C3%A8-compatibile-con-il-parco.html) tutte le emergenze faunistiche presenti nella gravina.