Arrestato curatore fallimentare. Si sarebbe appropriato di 750mila€

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Un curatore fallimentare e commissario liquidatore nominato dal Tribunale di Taranto è stato arrestato e posto ai domiciliari dalla Guardia di finanza con le accuse di peculato e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale aggravata e continuata.

Si tratta del commercialista Luca Stanisci, 50 anni di Taranto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale jonico, Francesco Maccagnano, al termine si un’indagine coordinata dal pm Francesco Sansobrino.

Le indagini dei Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto sono state avviate dopo la denuncia dei nuovi curatori fallimentari nominati in sostituzione del professionista. Si è scoperto che l’indagato, in qualità di Pubblico Ufficiale, incaricato dal Giudice delegato (ex art. 30 L.F.) nell’ambito di quattro procedure fallimentari, ed avendo in virtù di tale qualifica la disponibilità di somme di denaro vincolate e giacenti sui conti correnti intestati alle medesime procedure – si appropriava di importi fino ad un totale di circa 750 mila euro.
In circa 10 anni, dal 2012 al 2021, avrebbe effettuato centinaia di prelievi bancari illeciti ed emesso assegni circolari in suo favore apparentemente giustificati dalla falsa copia dei relativi mandati di pagamento, in realtà mai depositati agli atti della procedura e recanti la sottoscrizione apocrifa dei giudici delegati.
Contestualmente al provvedimento restrittivo il G.I.P. ha emesso anche un decreto di sequestro preventivo,
diretto e per equivalente, di somme di denaro nonché immobili e disponibilità finanziarie fino alla concorrenza dell’importo di circa euro 750 mila, pari al provento dei reati finora accertati.