A Taranto rischia chiusura anche la Banca d’Italia
A rischio chiusura la sede tarantina della Banca d’Italia. E’ l’allarme lanciato da FISAC-CGIL che sta programmando una serie di azioni di contrasto al piano di chiusura che Banca d’Italia intende attuare entro il 2018 e che vede sul territorio regionale proprio la cancellazione della sede tarantina.
“Salvare il presidio della Banca d’Italia nella città di Taranto, significa lanciare un segnale netto di presenza delle istituzioni governative su questo territorio. – afferma il Segretario provinciale della FISAC-CGIL, Damiano Maggi – Un messaggio coerente con quell’idea di attenzione particolare verso questo territorio che i governi nazionali hanno inteso porre in essere. Un salvataggio necessario in un periodo in cui la trasparenza, il controllo e la vigilanza sulla grande mole di risorse economiche che riguarderanno l’ambientalizzazione e la bonifica dei siti inquinanti, ma anche il porto, è più che mai pre-criterio di legalità”.
“Probabilmente è arrivato il momento di allertare istituzioni e attori economici presenti sul territorio che non hanno ancora piena consapevolezza di cosa significherebbe la chiusura della sede di Taranto – dice il Segretario generale della CGIL di Taranto, Giuseppe Massafra – e delle ricadute non solo occupazionali, ma anche economiche, produttive e di vigilanza che questa nefasta decisione comporterebbe.