Taranto: operazione antiusura “Figaro”, 5 arresti della Guardia di Finanza

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Stroncata dai militari della Guardia di Finanza di Taranto l’attività di un gruppo di presunti usurari che applicava interessi con un tasso che raggiungeva il 160% annuo. Su disposizione del Gip del Tribunale jonico è scattata questa mattina l’operazione denominata in codice “Figaro”. Solo uno dei destinatari è finito in carcere mentre le altre quattro persone si trovano ai domiciliari. Le accuse sono di usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria. Le indagini sono partite a seguito delle denunce presentate nel 2011 nei confronti del 62 enne Emanuele Cellamare e del 46 enne Giuseppe Perelli entrambi tarantini. Poi, grazie a riprese video e a intercettazioni telefoniche, si è accertato che la coppia prestava abitualmente soldi con interessi usurari. Il primo si avvaleva anche dell’aiuto di un uomo di 70 anni, Vittorio Di Bello e di un altro di 45 anni, Davide Tagliente , utilizzandoli per procacciare le “vittime”, una trentina di persone, tra i quali alcuni imprenditori, e per contattare le persone usurate al fine di consegnare loro le somme, e infine per riscuotere il denaro prestato gravato dai tassi di interesse. Questi ultimi andavano dal 90 al 160% annui. I finanzieri hanno individuato una quinta persona, C.E., tarantino di 53 anni, che finanziava con cospicue somme di denaro il 62 enne affinché quest’ultimo le mettesse a frutto praticando l’usura, con conseguenti profitti per entrambi. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati numerosissimi titoli di credito, per un valore complessivo di circa 40 mila euro, e una pistola con matricola abrasa che due degli indagati avevano provveduto a nascondere in un appartamento di un’anziana signora, anch’essa vittima dei finanziamenti illeciti. L’ipotesi di reato di esercizio abusivo di attività finanziaria è stata applicata per tutti quei casi in cui sono stati accertati prestiti di denaro, per i quali non sono stati raccolti elementi sufficienti a stabilirne il tasso di interesse. L’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo, secondo l’ex articolo 321 del codice di procedura penale, di beni immobili, auto e polizze assicurative, nella disponibilità del 62 enne e del 53 enne, per un valore complessivo di circa 150 mila euro.

Guardia Finanza 10