Parte il 24 Gennaio da Manduria la tre giorni delle Sardine in Puglia contro la “deriva” populista

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Il cuore in Puglia e le mani e la mente altrove. Sono migliaia i pugliesi che hanno lasciato questa terra negli ultimi anni (dal 2008 a oggi hanno abbandonato la Puglia 20 mila giovani under 30*) .

E mentre qualcuno si attarda ancora ad alimentare il fuoco della paura e del razzismo, purtroppo si continua a parlare della migrazione sbagliata. Perché la nostra emergenza non è su quei barconi che per buon senso dovremmo tornare a considerare pratica umana, ma è nelle case di tutte le famiglie pugliesi e dell’intero Sud, costrette a salutare per sempre un fratello, un figlio, una sorella, un amico che al Nord o all’estero potrà trovare insieme al lavoro, dignità e rispetto. Così, mentre ormai mancano pochi giorni all’appuntamento con le urne in Calabria e Emilia Romagna, noi Sardine Pugliesi, sul tema vogliamo tornare, condividendo con i calabresi una preoccupazione e investendo gli emiliano romagnoli di una responsabilità. Chiediamo, inoltre, ai pugliesi, da anni residenti in queste regioni di tornare alla radice del problema che li ha voluti distanti dalla loro terra, quella che intimamente continuano ad amare, malgrado non abbia fornito loro le risposte che attendevano, e che oggi paradossalmente, più che mai, anche in queste elezioni lontane, ha bisogno di loro. Il Sud non può dimenticare. E i suoi figli devono respingere ogni tipo di politica al massacro, di deriva populista e semplicistica, di slogan falsi pro-sud, consapevoli che vi è ancora nel paese, e in certa politica mascherata da “prima gli italiani”, la radice di un male che considera tutto il Mezzogiorno d’Italia, un fardello pesante per il benessere dell’intero Paese. Dalla Capitanata sotto assedio al Salento, passando per la BAT, le province di Bari e Brindisi, e la piazza difficile di Taranto, siamo convinti invece che dal Sud possa e debba ripartire l’intero paese. Un’operazione che ha bisogno dei pugliesi a casa, ma anche di tutti i pugliesi in giro per l’Italia, in Emilia Romagna o in Calabria, chiamati a fare da argine. Nessuno dei figli di questa terra ceda alla tentazione di una grave dimenticanza, perché il partito della rabbia, solo rabbia può ancora innescare, mentre noi di risposte (anche complesse e difficili) abbiamo bisogno. Così dalla Puglia partirà una piccola maratona di iniziative che sulla memoria e sul futuro proverà a disinnescare il fiele che contraddistingue il clima politico nazionale, e produrre, invece, ragionamenti e riflessioni, raggiungendo tutti i pugliesi, anche quelli che sono altrove e che il prossimo 26 gennaio potrebbero andare alle urne. Saranno “Storie di Frontiera”, come la “frontiera” tanto cara allo scrittore tarantino Alessandro Leogrande . Un modo per rimettere in discussione quello che il Sud, la Puglia, chiede alla politica. Si inizia il 24 gennaio nel cuore del quartiere ebraico della cittadina di Manduria , in provincia di Taranto. Qui il consiglio comunale nel maggio del 2018 è stato sciolto per Mafia, qui un anno fa​una baby gang aggredì probabilmente fino alla morte il povero Antonio Stano, ma qui ci sono anche storie di rinascita come quelle di Elisa Springer, sopravvissuta ai campi di stermino di Auschwitz, Bergen Belsen e Terezin, e rifiorita a Manduria dove mise su famiglia e dove trovò il coraggio di raccontare, oppure quella di Tsegaj, giovane donna eritrea costretta a fuggire dalla guerra e dall’inferno ora rinata attraverso un progetto di integrazione. In piazza Mercantile a partire dalle 18.30 del 24 gennaio attori, scrittori, poeti, musicisti, giornalisti daranno il loro contributo e testimoni di queste storie racconteranno pubblicamente cosa accade quando si smette di odiare, di seguire la mente e non la pancia, e quando tutto ciò incontra la buona politica. Il 25 gennaio alle 17.00 nel Salone degli Specchi del Comune di Taranto , sarà invece Silvia Godelli, ex assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, a raccontare la sua esperienza di ex esule, ma anche di donna e docente universitaria impegnata a restituire al Sud il ruolo che gli spetta nel quadro sociale, culturale ed economico dell’Italia e dell’europea mediterranea. In quella occasione nel quarto anniversario dalla scomparsa di Giulio Regeni si rinnoverà l’appello per la verità e la giustizia sulla morte del ricercatore italiano. Il 26 gennaio è Galatone , in provincia di Lecce, il luogo in cui le Storie di Frontiera delle Sardine, provano a rideterminare il futuro. Si comincia alle 19 in Piazza Santissimo Crocifisso. E’ qui che le sardine pugliesi si ritroveranno per ragionare più diffusamente del Sud che vogliono contribuire a far diventare. Il saldo tra i migranti che arrivano e i pugliesi che vanno via è in netto rosso per gli italianissimi cittadini del tacco d’Italia. Eppure non si parla di loro e non si parla di quel vantaggio che invece, come Italia e come Mezzogiorno, potremmo costruire puntando tutto su queste menti e sul Mare Nostrum che da sempre, da queste parti accoglie e sa essere arco di pace. All’iniziativa di Galatone parteciperà anche la coordinatrice nazionale delle Sardine, Jasmine Cristallo . La tre giorni pugliese delle sardine si concluderà con una grande festa di musica dove dalle 21.00 sempre in Piazza SS. Crocifisso a Galatone si alterneranno sul palco dopo le voci di esperti, storici, professori universitari e gli artisti che hanno già aderito al programma.