Martina Franca: vincita milionaria negata dal 1981, scommettitore replica al Coni
“C’è una sentenza penale del 10.02.1987 pronunciata dal Tribunale di Taranto, passata in giudicato e divenuta irrevocabile che stabilisce l’autenticità della schedina ed il diritto a riscuotere la vincita. Il CONI non dica il falso e paghi quanto dovuto”: così Martino Scialpi, il commerciante ambulante di Martina Franca (TA) che il 1 novembre 1981 realizzo un tredici al totocalcio da oltre un miliardo di lire (mai incassato perchè il Comitato Olimpico sostiene che la matrice della schedina non è mai giunta nell’archivio corazzato della sede di Bari), replica alla nota diffusa in data 08.07.13 dallo stesso CONI sul suo sito ufficiale. L’ente presieduto da Giovanni Malagò ha fatto presente che “non esiste alcuna sentenza del Tribunale di Taranto, della Corte di Cassazione o di qualsiasi altro Giudice che abbia accertato il preteso diritto del sig. Scialpi al pagamento di una vincita al Totocalcio”.
Scialpi ed il suo legale, l’Avv. Guglielmo Boccia, chiedono al CONI di rettificare “quanto affermato nel comunicato in quanto infondato, diffamatorio, falso e calunnioso” e sollecitano il pagamento della vincita. L’accertamento giudiziale sulle false contestazioni del CONI di cui alla predetta sentenza è stata consacrata dalla Corte di Cassazione nei principi dalla stessa enunciati con sentenza del 28.06.1991.“Qualora tale smentita – aggiungono – non venga prontamente eseguita” intraprenderanno “tutte le azioni penali dirette a tutelare la propria immagine e professionalità, nonché a diffidare il CONI, in base al disposto di cui agli articoli 388 e 650 del codice penale”, ovvero “mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del Giudice’ e l’inosservanza dei provvedimenti delle autorità’.