Manduria. Depuratore Consortile: rinviata la conferenza di servizi. Ma arrivano anche i tempi della giustizia

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E’ slittata di almeno trenta giorni la Conferenza di servizi che si sarebbe dovuta tenere oggi per il rilascio delle autorizzazioni ambientali relative al progetto di fattibilità tecnica ed economica per il riutilizzo dei reflui trattati dal nuovo depuratore consortile di Sava e Manduria e scarichi complementari.

A sorpresa è stata la stessa AQP a chiedere il rinvio dell’incontro tra le parti chiamate a risolvere il grande problema degli scarichi complementari dell’impianto ormai prossimo ad essere completato. Con tutta probabilità si staranno aspettando indicazioni del Presidente Michele Emiliano che, dopo il diniego del Ministero dell’Ambiente,  aveva incaricato l’Avvocatura della Regione Puglia di verificare la possibilità di impugnare la nota ministeriale che non concede la deroga allo scarico al suolo, e rende e la questione reflui tutt’altro che risolta se non si vogliano far confluire gli scarichi in mare

Uno slittamento che, comunque, fa comodo al Comune di Manduria e al neosindaco dott. Gregorio Pecoraro che si è insediato solo da pochi giorni e che ha bisogno di approfondire l’argomento, fermo restando che ha detto chiaramente che “di scarico a mare non se ne parla”. Un’intricata vicenda, delicatissima per la città che da anni osteggia la realizzazione dell’impianto nelle marine proprio per il forte rischio che finisca con danneggiare lo splendido mare importante elemento di attrazione turistica. 

Intanto arrivano anche i tempi della giustizia. Dopo la condanna del TAR che impone ad AQP l’accesso agli atti richiesto dall’attivista Antonio Saracino, il prossimo 20 Novembre sarà discusso un altro ricorso al Tar contro l’autorizzazione rilasciata dal dirigente Orlando, durante il commissariamento Garufi che concede ad AQP di poter eseguire gli scavi lungo strade e terreni per i lavori delle condutture necessarie dal vecchio al nuovo depuratore. Nello stesso ricorso si chiede la sospensiva della VIA che nel 2016 in seguito alla scadenza quinquennale fu rinnovata per altri 5 anni (fino al 2021) dal Responsabile Unico del Procedimento Ing. Tarquinio di AQP con quello che viene definito un atto di imperio, sulla base della dichiarazione, sotto la sua responsabilità, che nulla era cambiato rispetto a quanto stabilito nella VIA del 2011.  Il ricorso, firmato da 13 cittadini di Avetrana e 1 di Manduria (l’ex consigliere Durante), è curato dagli avvocati Cosimo Manca e Pietro Nicolardi.

E mentre si attendono i risvolti delle tre denunce già presentate alla Procura della Repubblica il numero delle vicende giudiziarie potrebbe ancora aumentare. L’avv. Domenico Pepe, noto penalista del Foto di Milano  per difendere gli interessi dei proprietari di alcune ville residenziali di Urmo Belsito che si ritrovano con il balcone praticamente sull’impianto di depurazione sta preparando un esposto per la perdita di valore degli immobili con conseguente  richiesta di risarcimento danni a tutti gli Enti coinvolti e interessati alla realizzazione del depuratore.

(Immagine del depuratore aggiornata ad Ottobre 2020 di Giovanni Loppo)