Grande successo a Manduria della tre giorni della 1^ Festa Nazionale di AEPI sul Made in Italy

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Oltre duecento delegati presenti, oltre a centinaia di accessi on line, undici tavole rotonde a cui hanno preso parte esponenti del governo, parlamentari nazionali ed europei, consiglieri regionali, direttori di importanti istituti ed enti pubblici, rappresentanti sindacali e presidenti di associazioni e fondazioni.

 È il bilancio conclusivo della prima festa nazionale di AEPI, la confederazione delle Associazioni Europee dei professionisti e delle Imprese che si è tenuta a Manduria dal 8 al 10 ottobre.

Filo conduttore la valorizzazione delle eccellenze e la tutela del Made in Italy in contesto economico già complesso e reso ancor più difficile dalle conseguenze della pandemia . “La via maestra per raggiungere gli obiettivi è l’unione delle forze”, ha spiegato il presidente di Aepi Mino Dinoi. “Le sfide della globalizzazione vanno affrontate con coraggio e strategie che superino la frammentazione. Fare squadra, unendo le straordinarie competenze e risorse di cui dispone l’Italia, è l’unico modo per accrescere il peso contrattuale delle piccolissime, piccole e medie imprese e dei professionisti. Singole voci che unite formano un potente coro”, ha spiegato il presidente di Aepi, confederazione che raccoglie 34 associazioni in rappresentanza di oltre 300mila imprese e 15mila professionisti.

“Anche la scelta di organizzare la tre giorni a Manduria è coerente con la mission di AEPI. Lanciare la nostra sfida da una splendida località del Mezzogiorno, capitale del vino pugliese, scelta apparentemente controcorrente, vuol essere un messaggio: l’Italia non è solo rappresentata dai grandi centri geografici e di potere, ma anche da piccole eccellenze di cui è ricchissimo il Mezzogiorno e il Paese.   

Nel corso della festa sono state illustrate alcune proposte di legge avanzate o rilanciate da AEPI: l’istituzione di un Ministero con portafoglio per il Made in Italy – sottoscritta da parlamentari di maggioranza e opposizione -, la riduzione dei dazi sull’export e il rafforzamento dei controlli sulle imprese cinesi, la Fondazione per il Mediterraneo, ente che mira a coinvolgere imprese, regioni e comuni, Atenei e istituti di ricerca europei ed extraeuropei che si affacciano sul Mar Mediterraneo.