Manduria: 90 anni di vincolo al Parco Archeologico. Video

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Il 1 Luglio del 1932 con l’istituzione del vincolo archeologico, l’area del parco di Manduria che si estende su quasi 16 ettari, passò nella proprietà comunale, sotto la tutela del Ministero dei Beni culturali, divenendo uno dei siti più grandi e importanti di tutta Italia.

Per ricordare i 90 anni di questo riconoscimento, ottenuto grazie alla lungimiranza del dott. Michele Greco, la cooperativa Spirito Salentino con il gruppo gestione Cuore Messapico, ha aperto le porte del Parco ai visitatori con tour gratuiti celebrando anche l’appuntamento internazionale delle Giornate europee del Patrimonio il cui tema quest’anno è “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro” scelto dal Consiglio d’Europa e condiviso dai Paesi aderenti. Una doppia ricorrenza per Manduria per innescare una riflessione sul patrimonio culturale come eredità per le generazioni future e sull’importanza del vincolo archeologico, quale primo atto di tutela e salvaguardia di un’area che rappresenta una vera e propria opportunità per la comunità manduriana.

A guidare i visitatori con interessanti indicazioni sulla storia messapica arricchite da una rosa di racconti fra passato e presente, Angela Greco, presidente della cooperativa divenuta in tutti questi anni, insieme alla sua squadra, importante anello di congiunzione tra i turisti e i beni culturali e archeologici del territorio.

Promotore dell’istituzione del vincolo archeologico al Parco di Manduria fu l’illustre cittadino di Manduria, dott. Michele Greco, già noto per il ruolo di direttore della biblioteca comunale “ Marco Gatti”, meno per il suo importante impegno come Ispettore Onorario del Dipartimento Antichità dell’allora Ministero della Pubblica Istruzione, incarico che gli permise, tra le altre cose, di realizzare il primo antiquarium nella biblioteca stessa.

Il tour si è concluso alla Cappella di San Pietro Mandurino. Posta al limite Nord-Occidentale del Parco, la Chiesetta si compone di un vano superiore databile presumibilmente al XIII sec., cui corrisponde una cripta ipogea del VIII sec.. La struttura sotterranea, accessibile da una scala interna, sembra riutilizzare una preesistente tomba a camera di epoca ellenistico-romana. La cappella sotterranea presenta una serie di affreschi raffiguranti santi eremiti venerati dai monaci Brasiliani. Nell’abside del vano superiore si può ammirare l’affresco di San Pietro Apostolo.

L’area archeologica e i beni culturali, visti nel loro complesso, costituiscono il patrimonio storico, artistico e culturale quale rappresentanza, testimonianza ed eredità del passato, che si pone quale strumento di conoscenza e trasmissione di valori. si fa riferimento ad una cosa, una res, che appartiene alla cultura, alla storia e testimonia in modo significativo la civiltà di un popolo.