Luigi Morgante: “pronto ordine del giorno in difesa del Primitivo”

Condividi

Il consigliere regionale Luigi Morgante ha annunciato la presentazione, nella seduta del consiglio regionale di oggi lunedì 4 maggio, di un ordine del giorno per la difesa dell’identità, della produzione e della commercializzazione del Primitivo,

vitigno simbolo e immagine stessa dell’eccellenza pugliese, e volano dell’economia con le sue vendite in Italia e nel mondo. 

“Spero – afferma – che venga sottoscritto e condiviso da tutti i miei colleghi e approvato all’unanimità dall’assemblea”

Il caso nasce dalla preoccupazione che la Sicilia, che recentemente ha deciso di far impiantare e produrre il vitigno del Primitivo, possa scippati gli sforzi fatti in tutti questi anni per rendere questo vitigno così conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.

“Il Decreto Ministeriale del 13 agosto 2012 elenca inequivocabilmente le regioni dove è possibile la produzione del vitigno, oltre alla Puglia: Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Sardegna, Umbria. L’iniziativa quindi della regione siciliana, la principale competitor della Puglia in ambito nazionale ed internazionale, appare quindi – afferma Morgante – un tentativo di appropriarsi indebitamente di una produzione vitivinicola così importante ignorandone la denominazione di origine, l’indicazione geografica, la tradizione e la qualità legata al territorio di provenienza, per un ritorno commerciale che penalizzerebbe pesantemente il comparto in Puglia. 

Per questo ritengo necessaria e doverosa -ribadisce Morgante – una forte presa di posizione del Consiglio regionale, in difesa di un patrimonio dal valore inestimabile, degli investimenti e del lavoro di tanti produttori di Manduria (4500 gli ettari coltivati), di Carosino, Monteparano, Leporano, Pulsano, Faggiano, Roccaforzata, San Giorgio Jonico, San Marzano di San Giuseppe, Fragagnano, Lizzano, Sava, Torricella, Maruggio, Avetrana, Talsano, Fragagnano e Lizzano (tutti nella provincia di Taranto) e delle altre province pugliesi, per scongiurare ed evitare un vero e proprio scippo in palese violazione delle normative vigenti in materia”.