Lecce: arrestati due scafisti turchi

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Due scafisti turchi sono stati arrestati con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il loro lussuoso yacht posto sotto sequestro: è questo il bilancio di un’operazione attuata dai componenti del Pool anti-immigrazione interforze, voluto dal Procuratore della Repubblica di Lecce Cataldo MOTTA e coordinato dal Comandante del G.I.C.O. della Guardia di Finanza. Il pool è composto da articolazioni specialistiche delle Forze di Polizia a vocazione spiccatamente investigativa, ossia dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, dalla Squadra Mobile della Questura di Lecce, dal Reparto Operativo – Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri e dalla Guardia Costiera.
L’imbarcazione era stata rintracciata due giorni fa a circa
due miglia da Leuca e scortata a terra da un Guardacoste
della Sezione Operativa navale della Guardia di Finanza di
Otranto. A bordo, i finanzieri avevano rintracciato dieci
siriani (di cui otto minori) tutti appartenenti al medesimo
nucleo familiare, i quali avevano dichiarato di essere in
transito nelle acque nazionali e diretti in Tunisia.
Gli accertamenti sui relativi passaporti avevano evidenziato
l’assenza del visto di ingresso nel territorio dello Stato;
conseguentemente i militari, non emergendo al momento
ulteriori elementi probatori, intimavano agli stessi
l’allontanamento dal territorio nazionale.
Ieri, tuttavia, i militari della Stazione Carabinieri di Tricase, allertati da alcuni bagnanti, hanno rintracciato gli stessi immigrati in località Torre Vado, accompagnati a terra dai membri dell’equipaggio dello yacht.
Dopo approfonditi accertamenti, il pool interforze ha scoperto che le reali intenzioni dei migranti rintracciati, era quello di introdursi clandestinamente in Italia e, quindi, raggiungere la città di Ventimiglia, con tutta probabilità per recarsi in Francia.
In effetti, l’ispezione dell’imbarcazione e la disamina dei
cellulari poi sequestrati, hanno rivelato l’esistenza di una
prenotazione per una notte in una struttura ricettiva di
Leuca. Con lo smartphone, poi, i migranti avevano studiato le rotte ferroviarie per raggiungere, appunto, la città ligure. Rintracciato inoltre un undicesimo passeggero, il
quale nel corso del controllo del giorno precedente si era
abilmente nascosto, sottraendosi all’identificazione.
Quest’ultimo, a lungo interrogato, ha ammesso di aver corrisposto la somma di tremila euro perché fosse
illegalmente trasportato, al pari degli altri, in Italia.
Conseguentemente è scattato l’arresto dei due scafisti.
La dinamica accertata appare di assoluta novità con
riferimento al territorio salentino ed è indicativa del fatto che facoltose famiglie siriane (in effetti nella disponibilità dei clandestini sono state rinvenute ingenti somme di denaro contante) abbiano adottato questo nuovo
stratagemma per raggiungere in clandestinità l’Italia.
Così ancorché affidarsi ai “viaggi della speranza” sulle
famigerate “carrette del mare”, hanno infatti noleggiato un
costoso yacht, anche con l’intento di confondersi tra i
diportisti che nel periodo estivo navigano lungo le coste del Salento.

caserma  gdf Lecce