Fermato il presunto responsabile del rogo all’ex Hotel Palace

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Con l’accusa di tentato omicidio, è stato fermato nella notte a Taranto M.A., 35enne, di origini marocchine, sprovvisto di permesso di soggiorno e senza fissa dimora. L’uomo, parcheggiatore abusivo

con  precedenti  per reati contro la persona e occupazione abusiva di luoghi pubblici, è ritenuto il responsabile dell’incendio che, nella notte tra il  l’1 ed il 2 maggio, è quasi costato la vita ad un 33enne senza fissa dimora originario del Mali, attualmente ricoverato presso il centro grandi ustionati dell’ospedale di Brindisi.  

Questi aveva deciso di trascorrere la notte all’interno del locale caldaie dell’ex Hotel Palace, quando all’improvviso era stato stato sorpreso da un rogo che qualcuno, esternamente, aveva appiccato all’unica porta che ne consentiva l’uscita, rimanendo intrappolato nella struttura sino a quando le fiamme non si erano estinte autonomamente.

Le indagini avviate dai Carabinieri della Compagnia di Taranto si sono sin da subito concentrate sui soggetti senza fissa dimora che vivono di espedienti e dormono in bivacchi di fortuna allestiti nella zona dei cunicoli sotterranei che congiungono il rudere dell’ex Hotel Palace a Piazza Ebalia.

Successivamente, grazie alle indicazioni fornite dalla vittima, all’analisi dei filmati di alcune telecamere di videosorveglianza ed alle testimonianze fornite da alcuni extracomunitari, il cerchio dei sospettati è andato via via restringendosi fino all’identificazione del marocchino quale principale indiziato del crimine.

E’ dunque scattata una vasta caccia all’uomo che nel giro di poche ore ha consentito di rintracciare il prevenuto all’interno di un appartamento in stato di abbandono non lontano dal luogo del rogo. Il fermato, pur non ammettendo esplicitamente le proprie responsabilità, ha affermato di conoscere il malcapitato e di essere stato sul luogo del delitto.

Il movente del gesto è da ricondursi alla pretesa – poi respinta – da parte del fermato, di utilizzare, per la notte, il posto prescelto dalla vittima.

Su disposizione del Pubblico Ministero di turno,  concorde  con le risultanze investigative degli inquirenti, l’uomo è stato condotto  presso il carcere di Taranto.