Depuratore Manduria Sava: Quasi tutti favorevoli. Solo Arpa Puglia ha fatto obiezioni chiedendo dati precisi

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Si è tenuta a Bari presso la Sezione Autorizzazioni Ambientali dell’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia la conferenza dei servizi per avviare il procedimento autorizzatorio del “progetto di fattibilità tecnica ed economica per il riutilizzo dei reflui trattati dal nuovo depuratore consortile di Sava e Manduria (Ta) e relativi scarichi complementari”. Erano presenti i vari Enti coinvolti: Provincia di Taranto, Comune di Manduria, (rappresentato dal Commissario dott. Saladino, dall’Ing. Orlando e dal Comandante della Polizia Municipale dott. Vincenzo Dinoi). Comune di Avetrana, Comune di Sava, MIBACT Puglia, Autorità ldrica Pugliese, Autorità di Bacino della Puglia, Regione Puglia, Acquedotto Pugliese SpA., Arpa Puglia. Assente la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio LE BR TA
Intervenuti alla riunione, senza poter però partecipare alla discussione, anche i due comitati di Avetrana, per Manduria Lab e i Verdi di Manduria Silvia Biasco e Cecilia De Bartholomaeis che in un’intervista telefonica gentilmente ci ha comunicato l’esito dell’incontro.
Queste sono le risposte alle ns. domande:

“Questa è una conferenza preliminare per cui si trattava di fare un primo esame della situazione ed esprimere i pareri di massima. Quasi tutti hanno espresso parere positivo o si sono riservati il parere come l’Autorità Idrica Pugliese e come l’Arpa Puglia che è stata l’unica, poi, ad aver sollevato obiezioni rispetto proprio alla tipologia di scarico, a quale legge, quale regolamento regionale si chiede l’autorizzazione allo scarico, quale tipo di scarico e la tempistica di questi scarichi, perché, dal progetto, non si capisce molto bene, a volte si parla di affinamento e, giustamente, l’Arpa vuol sapere insomma dati più precisi. A questa domanda l’Ing dell’Acquedotto Pugliese ha risposto che il progetto si realizza per stralci. E, quindi, questo primo stralcio che rispetto al buffer 2 si sta ancora valutando la fattibilità tecnica quindi il buffer 2 è ancora oggetto di analisi dal punto di vista della validità tecnica.
Il primo stralcio, quindi, si realizzerebbe il buffer 1. In un secondo stralcio il riutilizzo dell’Arneo, quindi, l’accumulo nella vasca dell’Arneo e, quindi, il riuso irriguo e nell’ultimo stralcio la realizzazione del buffer 2. Siamo ad una progettazione preliminare rispetto alla quale Arpa ha chiesto molto esplicitamente dei chiarimenti. (ndr. Così come tra l’altro espresso nelle osservazioni presentate dai Verdi di Manduria rispetto ad una certa contraddittorietà.)
A volte lo scarico del buffer 2 viene chiamato come scarico complementare a volte viene definito scarico alternativo a volte viene definito scarico emergenziale, ci sono degli elementi di contraddizione che la dottoressa dell’Arpa ha evidenziato quindi ha fatto una richiesta di chiarimenti.
Il comune di Sava si è espresso a favore anzi il sindaco di Sava ha minacciato di ricorrere in tutte le sedi legali competenti amministrative civili e penali rispetto a chiunque abbia responsabilità del fatto che questo depuratore dopo tanti anni ancora non si fa. Tutti quanti presenti si sono richiamati al protocollo firmato il 4 agosto 2014 dal dott. Massafra nel quale si affermava che, comunque, si era disponibili ad accettare anche la condotta sottomarina e, quindi, tutti quanti hanno fatto riferimento a questo. L’Acquedotto ha fatto numerose volte riferimento al famoso progetto di valorizzazione turistico sportiva dei terreni della marina, quel progetto portato in consiglio comunale di Manduria dall’Amministrazione Tommasino e poi richiamato anche dalla successiva amministrazione Massafra che prevedeva la realizzazione di impianti turistico sportivo in località masseria della Marina. Gli ing. Dell’Acquedotto hanno avuto buon gioco a dire che impianti di questo genere sicuramente hanno bisogno di tanta acqua e quindi l’acqua del buffer 1 sarà utilizzata in questo modo. Avetrana ha fatto valere le sue ragioni sia di carattere politico e sociale in generale da parte del sindaco anche se non c’era alcun politico regionale nella seduta che era esplicitamente tecnica. Il vice sindaco ha fatto notare che se si dovessero utilizzare queste acque per lavare le strade ogni comune si dovrebbe dotare almeno di 7 mezzi meccanici e lavare le strade tutti i giorni. (ndr. Anche questa è una osservazione dei Verdi in quanto i Comuni non hanno i mezzi per procedere ad una simile pratica.) Il comune di Manduria ha dato parere favorevole perché il commissario prefettizio ha detto che è una situazione igienico sanitaria insostenibile perché Acquedotto rifiuta di fare altri allacci e il depuratore in mezzo alle case, ha sostenuto il commissario, inquina la falda e, quindi, è una situazione esplosiva dal punto di vista igienico sanitario e non vuole assumersi responsabilità da questo punto di vista. L’autorizzazione che il comune di Manduria deve concedere è la variante urbanistica per i terreni della marina che sono zona agricola, quindi, occorre fare una variante urbanistica e l’Ing. Orlando ha assicurato che non ci sono problemi da questo punto di vista.”

Le osservazioni delle associazioni presentate sono state acquisite e saranno oggetto di esame e anche eventuali altre deduzioni dovranno essere presentate in forma scritta direttamente all’Ing e al responsabile del procedimento.

Da una prima valutazione – ha detto infine la prof. De Bartholomaeis – i Verdi intendono evidenziare che il progetto deve essere valutato nella sua completezza. Vogliono sapere come sarà il progetto finito come funzionerà il tutto perché giustamente è stato fatto notare, anche da Avetrana che l’Arneo è un colabrodo e fare affidamento sulla diffusione di queste acque tramite le condotte Arneo è puramente ipotetico.