“Demandare ai privati la gestione delle dune costiere è una prospettiva pericolosa”. Rosa D’Amato (Verdi Europei) scrive alla CE

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Le dune sono un elemento ecologico fondamentale per il sistema costiero perché rappresentano sia un argine naturale alle acque alte, che un accumulo di sabbia in grado di alimentare la spiaggia e quindi di contrastare in parte gli effetti dell’erosione.”Ad affermarlo è l’Europarlamentare tarantina Rosa D’Amato: “Da qui l’importanza della manutenzione e valorizzazione delle dune, difatti sono state inserite nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale Pugliese perché elementi tutelati ai sensi dell’articolo 143 comma 1 lettera e del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 – Codice dei beni culturali e del paesaggio. In Puglia- prosegue –  ci sono numerose aree SIC-ZPS con presenza di ambienti dunari, protette dalla direttiva Habitat 92/43/CEE, ed inoltre la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2002 relativa all’attuazione della gestione integrata delle zone costiere in Europa, indica che gli Stati membri devono adottare un approccio ecosistemico alla pianificazione e alla gestione delle zone costiere, in modo da assicurarne lo sviluppo sostenibile. Alla luce delle norme nazionali ed europee, la mancanza di fondi pubblici per la loro tutela non regge. Penso siano scuse infatti in passato sono stati utilizzati fondi POR a loro tutela. Demandando al privato la possibilità di gestirle si apre la pericolosa prospettiva che tali aree siano invece smantellate per far posto ad elementi più “remunerativi” per imprenditori senza scrupoli. Denuncerò tale decisione alla Commissione Europea anche in prospettiva della approvazione del Regolamento UE “Restoration Law” già votato da me e dal mio Gruppo VERDI Europei in Parlamento Europeo e ora in trilogo con Il Consiglio e Commissione.”

Foto Simona Micelli