Covid. Anziano fermo 28 ore a Manduria. Asl: “E’ stato sempre in sicurezza e, seppur in condizioni difficili, assistito”

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In riferimento alla interrogazione del consigliere regionale Giacomo Conserva, sull’anziano che ha dovuto attendere in ambulanza per lungo tempo prima di essere ricoverato, la ASL Taranto, sentiti i responsabili delle strutture coinvolte, ha ricostruito quanto accaduto.

Sabato 27 marzo nel tardo pomeriggio (ore 17:34, mezz’ora dopo la chiamata di emergenza), il paziente è stato preso in carico dal Servizio di Pronto Intervento 118. L’anziano, vigile e orientato, presentava difficoltà respiratoria; considerato il contatto con un caso accertato Covid, ogni azione è stata condotta in modo da garantire la massima sicurezza dello stesso paziente e dell’equipe intervenuta. Il paziente, sempre vigile e oggetto delle cure del personale del 118, è stato immediatamente portato presso l’ospedale di Manduria. È arrivato al Pronto Soccorso alle 18:38 ed è stato immediatamente preso in carico con il triage; è stato eseguito il prelievo, misurata la saturazione dell’ossigeno nel sangue che registrava il valore 90 e impostata e somministrata la terapia farmacologica. È stata anche prescritta una radiografia a torace, eseguita alle 22.24. A causa della piena occupazione di tutti i posti letto disponibili sia nel pronto soccorso che nei reparti, il paziente ha continuato a essere assistito in autoambulanza e già la mattina seguente i parametri di saturazione dell’ossigeno nel sangue sono migliorati registrando il valore 94. Domenica sera, alle ore 22:00, l’anziano è stato ricoverato presso il Pronto Soccorso, dove ha continuato a ricevere le cure. Lunedì sera, infine, è stato trasferito presso il reparto Medicina Covid dell’ospedale di Manduria, dove si trova attualmente. Il paziente per ora è stabile e si attende il decorso di almeno dieci giorni per poter esprimere ulteriori valutazioni.

 

Replicando al Consigliere Regionale Conserva la Asl ha poi informato sulle condizioni difficili che si stanno vivendo con l’emergenza in atto.

 

L’anziano paziente, nonostante la completa saturazione dei posti letto – e proprio in considerazione di questa, che peraltro nei giorni festivi si aggrava sistematicamente – ha ricevuto dal personale della ASL la migliore assistenza possibile. Egli è sempre stato in sicurezza e, seppur in condizioni difficili, gli è stato garantito un trattamento umano e dignitoso vista l’emergenza in cui operiamo. Il personale ASL si trova nuovamente a fronteggiare una ondata pandemica di proporzioni enormi che, nonostante la riorganizzazione dei posti letto, sta mettendo in difficoltà il sistema ospedaliero in tutta Italia. Per questo dobbiamo essere sempre grati alle professioniste e ai professionisti che prestano servizio in prima linea, garantendo quella umanità che il Covid, la preoccupazione e l’esasperazione per una situazione che ormai va avanti da più di un anno rischiano di portarci via.