Coronavirus: Altri 53.000€ dal Bilancio Comunale per aiutare le famiglie savesi in difficoltà
L’amministrazione comunale di Sava stanzia 53.000 euro di aiuti in favore delle famiglie savesi in difficoltà. Questi fondi sono già disponibili grazie tagli sul bilancio già effettuati dall’amministrazione savese.
Queste risorse si sommano ai 145.000 euro trasferiti dal governo centrale e già distribuiti in buoni spesa dai servizi sociali comunali ed ai 45.000 euro stanziati dalla regione Puglia.
Si tratta di uno sforzo economico notevole che viene così commentato dal Sindaco Dario Iaia:
“In un periodo di crisi e di emergenza come quello che stiamo vivendo, come amministrazione comunale, non potevamo tirarci indietro. Avevamo il dovere morale e politico di dare un segno tangibile della vicinanza del Comune nei confronti degli ultimi, di coloro i quali sono in difficoltà e non hanno la possibilità di fare la spesa perché hanno perso il proprio lavoro o semplicemente perché al lavoro non ci possono andare in quanto l’azienda è ferma o per altre ragioni comunque legate all’emergenza in corso .
Per questa ragione abbiamo deciso di utilizzare delle economie di bilancio, individuate grazie all’ottimo lavoro svolto dal consigliere delegato al bilancio Gaetano Pichierri ed al responsabile del servizio dr. Colucci, per aiutare queste famiglie che abbiamo. Da oggi sono disponibili ulteriori risorse per oltre cinquantamila euro che verranno distribuite con buoni spesa che potranno essere utilizzati esclusivamente presso attività commerciali savesi. Pertanto, in questa maniera aiuteremo anch’egli esercizi commerciali del nostro paese.
Noi riteniamo che una comunità sia tale quando si mette in campo una solidarietà vera e concreta, così come abbiamo fatto in queste settimane.
E perché la solidarietà funzioni e sia efficace è necessario che sia reale e tempestiva e da questo punto di vista devo ringraziare i servizi sociali guidati dall’assessore Roberta Friolo e dalla responsabile Imma Fiscini per lo straordinario lavoro fatto in queste settimane. In poco più di quindici giorni siamo riusciti a distribuire oltre 6000 buoni spesa per un importo di 145.000 euro ad oltre novecento famiglie in difficoltà.
Lo abbiamo fatto garantendo la dignità e la riservatezza dei beneficiari che per noi è sacra. Le domande sono state presentate per lo più via mail o whatsapp e la consegna dei buoni è avvenuta direttamente presso l’ufficio dei servizi sociali, previo appuntamento telefonico o con consegna direttamente al domicilio del beneficiario effettuato dalla polizia locale o dai carabinieri.
Un ringraziamento immenso devo fare a questi amici del nostro territorio che, con grande impegno e senso di responsabilità, garantendo la legalità, ci hanno aiutati nella distribuzione di migliaia di buoni. Senza di loro sarebbe stato tutto più complicato.
Nei prossimi giorni, grazie a queste ulteriori risorse, proseguiremo con questo lavoro di distribuzione dei buoni spesa. Preciso che non occorrerà fare un’ulteriore domanda in quanto la platea dei beneficiari è già stata individuata con le prime domande e che la giunta deliberà dei criteri più stringenti per selezionare i beneficiari.
Intanto proseguono“ – continua il Sindaco Iaia – ”le iniziative che l’amministrazione comunale di Sava ha messo in campo sin dall’inizio dell’emergenza: dal progetto “Spesa Sospesa” finalizzato alla raccolta alimentare e che, grazie alla generosità delle donazioni dei savesi, ci ha consentito di aiutare oltre 250 famiglie con pacchi alimentari, prestando una particolare attenzione alla presenza dei minori in casa.
E tutto questo è avvenuto in modo puntuale e trasparente grazie alla collaborazione straordinaria degli Angeli di Quartiere.
Continua anche a ritmo serrato l’altra iniziativa della consegna dei farmaci e degli alimenti a domicilio in favore delle persone che non possono uscire dalla propria abitazione, effettuata grazie alla collaborazione delle associazioni SOS Sava, Controcorrente ed Accademia Volo degli Imperiali. Con questo progetto abbiamo aiutato decine e decine di cittadini, soprattutto anziani, a risolvere il problema della spesa e dell’acquisto dei farmaci, anche in territorio extracomunale“.