Taranto: la testa in marmo di Augusto scelto per testimoniare la cultura della pace
L’alto rilievo della testa in marmo di Augusto, reperto presente nel Museo Nazionale di Taranto, è stato scelto per testimoniare la cultura della pace. Il riconoscimento nazionale è stato ottenuto grazie alla proposta avanzata dal club unesco locale. Sono stati presi in attenta considerazione tutti i dati relativi alla storia dell’altorilievo e in particolare ai valori che questo ha assunto nei secoli per la città di Taranto e per i visitatori del Museo, nelle cui sale occupa un posto centrale… ”:La comunicazione è giunta alla presidente del Club Unesco Taranto Carmen Galluzzo Motolese, da Maria Luisa Stringa, presidente della Federazione Italiana Club Unesco, membro del Consiglio esecutivo mondiale e della Commissione Italiana Unesco, responsabile per l’Italia del Programma “Monumenti e siti testimoni di pace”. L’ambìto riconoscimento è stato presentato alla stampa in un incontro al quale erano presenti: la direttrice del Museo, Antonietta Dell’Aglio, il soprintendente Luigi La Rocca e, naturalmente, Carmen Galluzzo Motolese.
Forte l’entusiasmo mostrato dal soprintendente La Rocca — il riconoscimento ottenuto non può che dare lustro al Museo, alla città di Taranto. Il frammento tarantino, si propone davvero quale ulteriore eloquente segno di molti valori, e autorevole “ambasciatore” di pace anche in qualità di “ospite” di un’importante “fabbrica” culturale, quale il Museo nazionale di Taranto, segnato da molteplici opere originate dallo spirito europeo e mediterraneo, che continua a operare in un attivo, pacifico umanesimo da almeno quattromila anni”.
Il Club Unesco Taranto, rispondendo all’appello che la Federazione Italiana, nell’ambito del progetto “Patrimoni per una cultura di Pace” bandito dall’Unesco, in occasione del decennio internazionale della promozione di una Cultura di Pace e della non violenza 2000 – 2010, chiese, nel dicembre 2010, che tale riconoscimento fosse attribuito alla Testa di Augusto La richiesta fu sostenuta dalla soprintendenza archeologica di Taranto, dalla direttrice Dell’Aglio, dallo storico Piero Massafra e dalle istituzioni tarantine.
Così si scrisse nella motivazione ”La testa di Augusto ,tra i reperti più significativi del Marta riveste un significato particolare ed emblematico per la città antica e ancora oggi per il museo e la città. La scelta iconografica di rappresentare Augusto “capite velato” rispondeva all’esigenza di ricordare a tutta la popolazione il ruolo civico e la devozione religiosa dell’imperatore, sottolineando il suo ruolo di pacificatore dell’impero.
E’ infatti alla pace augustea che deve essere ricollegata la rinascita della città romana con la costruzione di monumenti importanti come l’anfiteatro, l’acquedotto dell’aqua nymphalis, il primo nucleo delle terme pubbliche e ancora con lo sviluppo dell’economia e dell’edilizia privata, testimoniata dai ricchi pavimenti musivi. La sua politica seppe interpretare concretamente la necessità di concepire la pace non solo come assenza di guerra, ma come ordinato sistema di governo. Per questo ebbe a cuore che la sua opera e la sua straordinaria storia fossero ricordate nel tempo e dai posteri, e ordinò che le sue Res Gestae venissero incise su monumenti distribuiti in tutto l’impero. Tutto ciò che Augusto riuscì a realizzare durante il suo principato fu a vantaggio della gloria e della grandezza di Roma, del suo impero e coincise con un lungo inedito periodo di pace.”
A sostegno di tale richiesta furono raccolte circa 3 mila firme.