Le liste di attesa e la sanità vista dagli utenti: la testimonianza di Vincenzo. Video
Il diritto di curarsi è sempre di più ad appannaggio di chi ha l’opportunità di spendere soldi. Sono gli utenti ad accorgersi dei disagi: pensionati, anziani che hanno bisogno di cure.
Quando si bussa alla sanità pubblica, ci si trova di fronte a liste di attesa inaccettabili o la consueta frase “…le liste sono chiuse”, mentre le prestazioni sanitarie private sono disponibili in tempi rapidissimi. La testimonianza di Vincenzo, un cittadino di Manduria, esorta a non rassegnarsi e richiedere con forza una sanità pubblica che funzioni!!
Vincenzo è un cittadino che si informa e conosce l’esistenza della legge 124 del 1998. Questa legge afferma che qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato, l’assistito può richiedere che venga resa nell’attività libero professionale, con obbligo di rimborso del costo nel caso in cui il Servizio sanitario nazionale non riesca a garantire la visita entro 30 giorni. Un diritto che può essere esercitato su quasi 60 tra tipologie di esami e visite specialistiche per le quali sono stati definiti i relativi tempi massimi d’attesa. La differenza di costo è a carico dell’Azienda Sanitaria locale, e se il cittadino ha l’esenzione dal ticket, allora non paga nulla e il costo è completamente a carico dell’Azienda Sanitaria locale. Purtroppo questa legge viene spesso ignorata, non applicata e soprattutto tenuta nascosta.