Taranto. Cittadini e Lavoratori Liberi e pensanti. Torce Tricolore”…il tempo degli inchini è finito”

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Il bellissimo spettacolo delle Frecce Tricolore, ieri a Taranto, oggi ha un sapore diverso
dopo il ringraziamento che il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha rivolto agli sponsor. Sul “banco degli imputati” dell’opinione pubblica c’è la scelta di aver accettato la sponsorizzazione dell’ENI. E’ il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti che da tempo si batte per una Taranto libera dall’inquinamento industriale a porre la questione perché anche l’Eni, rimarcano in una nota, ha contribuito come l’Ilva a rendere la città invivibile.
“Le frecce tricolori a Taranto, non succedeva da 21 anni, tanti bambini con il naso all’insù a seguire le evoluzioni della pattuglia acrobatica, la rotonda gremita per il giuramento di 450 avieri.
La cornice del lungomare della nostra città è sempre mozzafiato e lo spettacolo è garantito.
Ma per organizzare tutto questo servono soldi, ed ecco che, nel pomeriggio, il Comune di Taranto ringrazia uno degli sponsor che hanno reso possibile tutto questo (testo in foto).
La raffineria ENI di Taranto, per la quale il sindaco Melucci – industrialista convinto – spende parole di ringraziamento e riverenza.
Basta molto poco a cancellare anni di inquinamento, di puzza e di rischio di incidenti rilevanti.
Basta pochissimo ad accettare che tutto questo, con Tempa Rossa, possa peggiorare.
Qualche piccola sponsorizzazione e tutto cade nel dimenticatoio per qualcuno, ma non per noi.

L’Eni è, insieme ad Ilva, uno dei responsabili maggiori delle pessime condizioni di vivibilità ambientale della nostra città, non lo dimentichi il Sindaco quando si affretta a ringraziare.
Non dimentichi le centinaia di tarantini malati e i migliaia di disoccupati che, molto spesso, sono obbligati a lasciare Taranto per cercare fortuna altrove.
Perché è proprio questa imponente presenza industriale che negli anni ha limitato, o addirittura impedito, lo sviluppo di un’economia alternativa e questo Melucci lo sa.
Ma, d’altronde, cosa si può pretendere da un politico pronto a sposare la linea Calenda o a firmare patti con l’Eni?
Noi crediamo fermamente che il futuro di Taranto e della sua provincia debba essere libero da queste presenze ingombranti, il tempo degli inchini è finito già da un pezzo.”