Quattro rapine in dieci giorni: presi tre giovani incensurati
Nardò – Individuati ed arrestati i responsabili di quattro rapine compiute a Nardò in soli dieci giorni, ai danni di una farmacia, due supermercati ed una tabaccheria.
L’operazione, denominata “Nardò sicura” è stata compiuta in collaborazione tra i Carabinieri della Compagnia di Gallipoli e gli agenti del Commissariato di Polizia.
Le indagini partite dalle ricostruzioni fornite dalle vittime e arricchite dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, hanno permesso agli investigatori di capire ben presto che non si trattava di rapinatori professionisti: chiari i segni dell’inesperienza che aveva portato i banditi ad agire, per esempio, a mani nude e, perfino, a rimettere a posto il cassetto del registratore di cassa dopo averlo “svuotato”.
E così i responsabili questa volta le forze dell’ordine li hanno scovati lontano dagli ambienti della criminalità organizzata. Si tratta infatti di tre giovani neretini incensurati: due di loro, Iacopo Perrone, 20 anni, e Luca Pranzo di 19, sono stati arrestati a scuola, un istituto professionale dove frequentano l’ultimo anno. Il terzo, Mattia Colazzo, 19 anni, lavora invece nella ditta di famiglia, specializzata in lavori edilizi.
I tre, a bordo di due motocicli sprovvisti delle targhe, giungevano in prossimità del luogo preso di mira con il volto travisato da un passamontagna ricavato dalla manica di una felpa opportunamente ritagliata e armati di pistola calibro 8, caricata a salve.
E’ stato Perrone, considerato dai militari il “leader” della banda e presente in tutte e quattro le rapine, il primo ad essere interrogato fino a quando ha ceduto, facendo i nomi dei complici e raccontando ai Carabinieri i particolari delle rapine che avevano fruttato un bottino totale di circa duemila e 500 euro.
Dalle dichiarazioni del giovane emerge che a spingerlo a commettere le rapine sarebbe stato un disagio economico causato dalla disoccupazione del padre e il desiderio di prendere la patente. I militari, grazie alle indicazioni di Perrone, hanno poi rinvenuto e sequestrato l’arma incriminata. La pistola, era stata occultata in una campagna a sud di Nardò.