Partono i saldi estivi in Puglia: tutto quello che deve sapere il consumatore

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Da domani Sabato 6 luglio, prendono il via ufficiale in Puglia i Saldi estivi 2013 che si concluderanno il 15 settembre. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo 229 euro, per un valore complessivo di 3,6 miliardi di euro.
I saldi estivi rappresentano sempre un momento di forte richiamo per le famiglie anche se negli ultimi anni la quota destinata a questo tipo di acquisto si è ridotta costantemente in linea con le esigenze di un bilancio familiare. E le previsioni del Centro Studi Confcommercio ritengono possa esserci un leggero calo rispetto all’anno scorso con uno scontrino medio intorno ai 100 euro. Ottimisti invece i commercianti:
“Siamo fiduciosi – ha sottolineato Giovanni Geri, Presidente di Federmoda provinciale– che i saldi possano finalmente dare una risposta alle aspettative delle imprese in un momento davvero di grande contrazione dei consumi. Considerato l’invenduto disponibile nei negozi, ritengo che i saldi sapranno incontrare le più diversificate esigenze dei consumatori in termini di qualità degli assortimenti e di sconti.”
Intanto Domenica 7, i negozi resteranno aperti nel capoluogo e nella provincia per dar modo alla clientela, soprattutto quella impegnata durante il resto della settimana, di poter scegliere in tutta calma tra le tante proposte di acquisto a prezzi scontati.
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Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
 
Affinché sia garantita la massima trasparenza e siano evitati spiacevoli equivoci (derivati da interpretazioni distorte delle norme) che potrebbero danneggiare non solo i consumatori ma gli stessi commercianti, si ricorda che la normativa alla quale fare riferimento è quella contenuta nel Regolamento reg. 12 del dicembre 2004 (che ne disciplina lo svolgimento). Ovviamente anche per i saldi estivi si fa riferimento al Protocollo d’intesa ‘Saldi Sicuri’ tra Federmoda Confcommercio provinciale, Adoc, Adiconsum e Federconsumatori, finalizzato a definire le regole condivise a garanzia del consumatore.
Il Protocollo assegna al commerciante un ruolo attivo, quale unico garante della qualità dei prodotti in vendita e contestualmente avvia un percorso di conoscenza e di sensibilizzazione rivolto al consumatore. L’adesione al decalogo comporta che l’operatore commerciale si impegni a rispettare le norme dei comportamenti in esso contenute.