Operazione antimafia “Impresa”: centro di potere tra Avetrana Manduria e Erchie. Tutti i dettagli e le foto

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Nel blitz scattato all’alba nei comuni di Manduria Avetrana ed Erchie figurano i nomi dell’attuale Sindaco di Avetrana Antonio Minò finito in carcere, dell’attuale sindaco di Erchie Giuseppe Margheriti, di Nicola Dimonopoli, ex Presidente
del consiglio comunale di Manduria che, proprio qualche giorno fa si è dimesso anche da consigliere comunale, entrambi agli arresti domiciliari. Misura restrittiva anche per un ex Assessore del Comune di Manduria Massimiliano Rossano.

Sono in tutto 27 ordinanze di custodia cautelare (di cui 20 in carcere e 7 agli arresti domiciliari), emesse disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce nei confronti di altrettanti soggetti residenti e dimoranti nelle province di Taranto, Lecce, Foggia, Brindisi ed Alessandria.

L’ordinanza cautelare rappresenta l’epilogo

A seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Lecce – Direzione Distrettuale Antimafia – personale della Polizia di Stato della Questura di Taranto, con l’ausilio del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre Mobili di Lecce, Foggia e Brindisi, e di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine e del Reparto Volo di Bari, ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di 27 misure cautelari personali (di cui 20 in carcere e 7 agli arresti domiciliari), disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce nei confronti di altrettanti soggetti residenti e dimoranti nelle province di Taranto, Lecce, Foggia, Brindisi ed Alessandria.

L’ordinanza cautelare rappresenta l’epilogo di una complessa attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Taranto sotto la direzione della D.D.A. di Lecce, avente ad oggetto un’associazione di stampo mafioso, qualificabile come frangia della Sacra Corona Unita, operante sul versante orientale della provincia, con tre diverse ma collegate articolazioni sull’asse San Giorgio Jonico – Manduria (in collegamento anche con Grottaglie, attraverso l’esponente della s.c.u. Lorusso Alberto, detenuto al regime del 41bis Ord. pen.) e sui centri di Manduria e Sava.

Avvalendosi della forza di intimidazione, della capacità di controllo del territorio, l’organizzazione – promossa ed organizzata dagli indagati Campeggio Antonio, D’ Amore Francesco, Buccoliero Giuseppe, alias “Peppolino capone” (anche in collegamento con il noto esponente della s.c.u. Lorusso Alberto) – si è imposta su soggetti facenti parte del mondo dell’imprenditoria, del commercio e della politica locale, commettendo una pluralità di delitti di estorsione, riciclaggio di merce rubata , scambio elettorale–mafioso, riuscendo pure ad acquisire direttamente ed indirettamente la gestione ed il controllo di attività economiche, come nel settore dei lavori pubblici, del movimento terra, delle associazioni del servizio 118 (in Manduria, Avetrana, Faggiano, Pulsano e San Giorgio Jonico) e della ristorazione.

Elementi di spicco sono risultati Campeggio Antonio, alias Tonino scippatore – con riferimento alla prima articolazione – e Buccolieri Giuseppe di Sava, alias Peppolino capone (entrambi attinti da misura cautelare in carcere), già aventi un ruolo direttivo in seno alla frangia manduriana della scu, ed in particolare di affiancamento al Cinieri Massimo, alias Massimino molletta, durante la contrapposizione, alla fine degli anni ’80 e primi anni ’90, del gruppo da quest’ultimo capeggiato alla cosca di Stranieri Vincenzo (elemento di vertice della SCU). Periodo in cui si registrarono delle vere e proprie lotte armate per il controllo delle attività illecite sul territorio, culminate anche in omicidi o tentati omicidi di esponenti di vertice, sino alla scalata al vertice del Cinieri ed alla costituzione del sodalizio mafioso denominato “sacra corona libera”, operante nelle province di Brindisi e Taranto.
Negli anni, a seguito della riconciliazione tra il vecchio padrino ed il CINIERI, CAMPEGGIO Antonio è divenuto il soggetto sul quale il clan Stranieri decideva di puntare.

Un importante contributo è derivato dalle attività d’intercettazione, i cui contenuti sono risultati nella maggior parte dei casi facilmente intellegibili, a dimostrazione dell’arroganza criminale dei soggetti intercettati, che parlavano apertamente della azioni criminali già compiute e rivelavano la loro appartenenza al clan, in uno scambio di opinioni col quale si voleva allo stesso tempo infondere il potere mafioso e capacità di assoggettamento verso i componenti delle altre articolazioni. .

Numerosi gli episodi di estorsione (persino cavalli di ritorno ed attività di recupero crediti) e le spedizioni punitive poste in essere dal gruppo di indagati al fine di rafforzare l’egemonia e l’attività dell’associazione. È il caso della tentata estorsione operata da Campeggio Antonio, De Pasquale Agostino e Vitillo Erminio (questi ultimi due destinatari rispettivamente della misura in carcere ed agli arresti domiciliari) nei confronti dei vincitori dell’appalto di realizzazione della 272^ fiera “pessima” manduriana dell’anno 2012, costretti, dietro minaccia, a versare trentamila euro di tangente, con la giustificazione peraltro, da parte del Campeggio, quale “responsabile di zona”, di dover accontentare persone di Bari, di Taranto e di Mesagne. Ed ancora della tentata estorsione, operata nella primavera del 2013, dal MAZZA Vito (attinto da misura in carcere), in concorso con altri indagati, ai danni di una ditta di infissi, mediante il danneggiamento di un’autovettura e l’esplosione di un colpo d’arma da fuoco utilizzando un fucile caricato a pallettoni all’indirizzo di una finestra di un punto di esposizione della citata azienda sito a Manduria, ciò al fine di costringere il titolare a versare quindicimila euro a titolo di “pizzo”.
Analoghi episodi sono riconducibili al Campeggio ed al Biasi Davide (facente parte della medesima associazione ed anche lui destinatario di misura in carcere), posti in essere ai danni di altri imprenditori di Manduria mediante richieste esplicite di denaro (dietro la promessa di “protezione”) oppure con l’invio di cartucce.
Lo stesso Panariti Cataldo (destinatario di misura cautelare in carcere) è accusato, unitamente ad altri soggetti, di una tentata estorsione, da lui perpetrata – al fine questa volta di agevolare e potenziare la forza e l’attività dell’organizzazione criminale operante in Sava facente capo al boss Buccoliero Giuseppe – ai danni del titolare di un’impresa di onoranze funebri, il quale tuttavia risultava essere già sotto la protezione della delinquenza Brindisina, quindi col rischio di una possibile guerra in Sava.
A dimostrare la potenzialità del gruppo è stata anche la disponibilità (al punto da offrirle in vendita) in capo al Campeggio, Lorusso e Vitillo di armi da fuoco, tra cui armi automatiche predisposte per il tiro a raffica. Disponibilità di armi, occultate e tenute in luogo di deposito, legata pure alla commissione, sempre in forma associata, di più delitti di vendita, cessione, distribuzione, commercializzazione, acquisto, ricezione, coltivazione ed illecita detenzione di sostanza stupefacente del tipo cocaina, eroina e marijuana, con Campeggio Antonio e Lorusso Daniele in qualità di promotori, dirigenti, organizzatori, mentre gli altri (fra cui Soloperto Oronzo e Trombacca Leonardo, anche loro attinti da misura in carcere) di meri partecipi.

Fra le ipotesi contestate vi è anche quella di riciclaggio, avendo taluni indagati (fra i quali De Santis Riccardo, attinto da misura cautelare in carcere) acquistato dal clan “D’Amore-Campeggio”, pur conoscendone la provenienza delittuosa, migliaia di capi di abbigliamento per un valore di centocinquantamila euro da pagare in denaro contante, ostacolando l’identificazione della stessa merce , occupandosi poi del suo smistamento, commercializzazione, trasferimento e sostituzione, il tutto in nero e senza fatture. Legata a tali condotte è pure l’intestazione fittizia a terze persone di società riconducibili al De Santis.
Rilevante ai fini dell’inserimento e dell’infiltrazione del clan D’ Amore-Campeggio nell’attività del “118”, consentendone l’allargamento del giro di affari, è stato l’ausilio di MINO’ Antonio, attuale Sindaco di Avetrana (Ta), destinatario della misura cautelare in carcere in relazione all’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa. Quest’ultimo, all’epoca dei fatti (2013) presidente dell’Associazione Avetrana Soccorso del 118 provincia Jonica, ha fornito consapevolmente e volontariamente un contributo importante al rafforzamento del giro di affari, del prestigio e della fama criminale dell’articolazione rappresentata dal citato clan, mettendosi a completa disposizione degli indagati Campeggio Antonio e D’Amore Francesco, nonché degli altri esponenti della medesima articolazione, agevolando l’imposizione dell’assunzione del secondo, in qualità di autista, presso la postazione di San Giorgio Jonico, ai danni del presidente l’associazione Croce Verde Faggiano, ovvero provvedendo lui stesso all’assunzione di altri sodali indicatigli dal Campeggio.
Nel medesimo contesto va letta pure l’ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche di cui è accusato l’indagato Trombacca Leonardo (destinatario della misura in carcere) che in concorso con altri, mediante artifizi, ha intestato fittiziamente la titolarità dell’ Associazione “Manduria-Soccorso” a terzi al fine di poter partecipare alla gara d’appalto per l’assegnazione della postazione 118 di Avetrana ( in effetti assegnata), ottenendo la firma della convenzione con l’ Azienda Sanitaria locale di Taranto e ricevendo nel 2013 fondi da parte della Regione Puglia e dalla ASL per euro 157.730,00, distraendone una parte a favore di Campeggio Antonio quale capo clan, il quale (all’epoca sottoposto alla sorveglianza speciale) provvedeva a destinarli ad altre attività commerciali (esercizi di ristorazione, bar e pizzerie) a loro volta fittiziamente intestate a prestanomi (è il caso di attività in San Pietro in Bevagna, fraz. di Manduria, e Campomarino, fraz. di Maruggio) .

L’organizzazione mafiosa ha altresì procurato voti ad esponenti politici ad essa vicini, nell’aspettativa di ricevere in cambio favori e appalti pubblici, in particolare in occasione della competizione elettorale comunale di Manduria, per la elezione diretta ·del sindaco e del consiglio comunale, tenutasi nel Maggio – Giugno del 2013. A fronte della promessa di ottenere l’appoggio elettorale, con procacciamento di voti raccolti mediante l’esercizio della forza di intimidazione dell’associazione, il candidato Dimonopoli Nicola (destinatario della misura degli arresti domiciliari) assumeva nei confronti del Campeggio Antonio, capo della propria articolazione mafiosa , l’impegno a dare denaro con cadenza mensile. Da qui la contestazione del delitto di cui all’art. 416 ter c.p. (scambio politico mafioso).
Dimonopoli, che all’epoca dei fatti svolgeva servizio al pronto soccorso dell’ospedale M. Giannuzzi di Manduria, risulta aver concesso prestazioni “mediche”, facendo ottenere, sempre su richiesta di Campeggio Antonio, giorni di prognosi a persone a costui vicine e coinvolte in incidenti stradali, ed ottenendo in cambio un intervento da parte del primo nei confronti di coloro che, di seguito all’elezione, non volevano sostenerlo per la carica alla presidenza del consiglio del comune di Manduria.
E proprio al fine di ottenere i voti di preferenza in occasione delle elezioni amministrative manduriane del 2013 in favore della corrente politica che avrebbe dovuto sostenere – oltre che allo scopo di riaffermare il prestigio e il controllo del territorio –, Campeggio ha esercitato il proprio “autorevole” intervento anche a favore di giostrai che a lui si rivolgevano affinché convincesse terzi soggetti proprietari a concedere loro l’autorizzazione a collocare il Luna Park nei terreni di proprietà .

Destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari sono pure Margheriti Giuseppe Antonio Salvatore e Margheriti Domenico, rispettivamente sindaco ed ex vice sindaco del comune di Erchie (BR) (il secondo all’epoca dei fatti anche assessore alle politiche comunitarie, programmazione e bilancio, politiche sociali e pubblica istruzione, nonché attuale consigliere comunale), i quali rispondo di corruzione aggravata, per aver ottenuto, a titolo di “tangente”, il pagamento di ottantamila euro, oltre che la promessa di ulteriori dazioni di danaro, dietro l’impegno ad agevolare l’assegnazione di futuri appalti di opere pubbliche, ed in particolare per aver agevolato l’assegnazione dei lavori di completamento delle infrastrutture primarie della zona PIP (opere per manti bituminosi, reti fognarie, pluviali e di pubblica illuminazione delle strade per un importo complessivo di euro 1.009.828,20) alla ditta Tecnoscavi s.r.l. dei Pedone .

Il Sindaco MARGHERITI Giuseppe Antonio Salvatore avrebbe effettuato inoltre, fra gli altri atti contrari ai doveri d’ufficio, e sempre su richiesta dei Pedone, ripetuti controlli sui cantiere dove si stava realizzando un parco eolico in zona Tre Torri Montugne – Cicirella, facendo in seguito pervenire alla Regione Puglia una segnalazione in cui esponeva (contrariamente al vero) alcune irregolarità, emettendo pure un’ ordinanza di blocco dei lavori in argomento in danno della società proprietaria dell ‘impianto (che rischiava di perdere i benefici sull’incentivazione dell’energia rinnovabile e l’autorizzazione concessa dalla Regione), il tutto dietro la promessa di consegna di una percentuale dell’importo del contratto di subappalto che l’impresa Tecnoscavi s.r.l. dei Pedone avrebbe ottenuto per l’esecuzione di lavori di movimento terra al citato parco eolico legati all’attività di ostruzionismo posta in essere.

Pedone Pasquale, a sua volta destinatario della misura in carcere anche per concorso esterno, è accusato pure del delitto di estorsione aggravata in concorso con altri soggetti, per aver imposto con minaccia, e su determinazione dell’indagato D’ AMORE, l’assegnazione di lavori di movimento terra attraverso un nolo mezzi e distacco operai (per quattrocentomila euro) da parte di un’impresa impegnata nella realizzazione della nuova rete idrica di alimentazione di acqua potabile per i comuni di Pulsano, Leporano e rispettive Marine – opere appaltate dall’Acquedotto Pugliese di Bari S.p.A. per un importo di euro 9.939.196,24.

Più recente l’ipotesi di corruzione contestata all’indagato Pitardi Giorgio in concorso con Rossano Massimiliano (destinatari rispettivamente della misura degli arresti domiciliari e della misura cautelare in carcere). Quest’ultimo già coinvolto in ipotesi di tentata estorsione unitamente al Campeggio ed altri, successivamente divenuto assessore allo Sport, Spettacolo, Turismo, Tempo Libera del Comune di Manduria, dietro la promessa di millecinquecento euro, metteva al servizio del Pitardi (legale rappresentante di una ditta di Sport) la propria pubblica funzione in relazione all’affidamento diretto dei lavori di messa a norma dell’ area “pista di pattinaggio”del Centro Sportivo Polivalente di Manduria ubicato sulla via per F. Fontana), in vista del 3° trofeo regionale polisportive giovanili salesiani “Pattini Tricolore” previsto nel giugno 2016.

destinatari della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere:

1. BUCCOLIERO Giuseppe, nato a Sava (TA) di anni 48, attualmente ristretto presso il carcere di Sulmona.
2. CAMPEGGIO Antonio, nato a Manduria (TA) di anni 47
3. D’AMORE Francesco, nato a San Giorgio Jonico (TA) di anni 58
4. CARPENTIERE Luciano, nato a Brindisi di anni 51
5. BIASI Davide, nato a Taranto il di anni 39
6. DE PASQUALE Agostino, nato a Manduria (TA) di anni 49
7. LORUSSO Daniele, nato a Taranto di anni 38
8. MAZZA Gianpiero, nato a Manduria (TA) di anni 36, attualmente ristretto presso il carcere di Taranto;
9. MAZZA Vito, nato a Manduria (TA) di anni 40
10. MEROLLA Cosimo, nato a Francavilla Fontana (BR) di anni 48
11. MONTE Fabrizio, nato a Latiano (BR) di anni 48
12. PANARITI Cataldo, nato a Manduria (TA) di anni 38
13. PICHIERRI Cosimo Damiano, nato a Sava (TA) di anni 53
14. ROSSANO Massimiliano, nato a Bologna di anni 46, già assessore allo Sport, Spettacolo, Turismo, Tempo Libera del Comune di Manduria
15. SOLOPERTO Oronzo, nato a Manduria (TA) di anni 36
16. TROMBACCA Leonardo, nato a Manduria (TA) di anni 37
17. MINO’ Antonio, nato a Manduria (TA) di anni 57, attuale Sindaco del Comune di Avetrana (Ta)
18. PEDONE Pasquale, nato a Manduria (TA) di anni 63
19. DE SANTIS Riccardo, nato a Taranto di anni 49

destinatari della misura coercitiva degli arresti domiciliari:

20. DIMONOPOLI Nicola, nato a Manduria (TA) di anni 52 (già consigliere comunale di Manduria – dimessosi lo scorso 30.06.2017);
21. MARGHERITI Domenico, nato a Erchie (BR) anni 58 (già Vice Sindaco ed Assessore del Comune di Erchie (Br), attuale consigliere comunale)
22. MARGHERITI Giuseppe Antonio Salvatore, nato a Brindisi il di anni 46 , attuale Sindaco di Erchie (Br)
23. MAZZA Gianluca, nato a Manduria (TA) di anni 23
24. MONACO Marco, nato a Mesagne (BR) di anni 24
25. PITARDI Giorgio, nato a Melpignano (LE) di anni 62