Manduria: Mostra di Rosanna Baldari “La vita legata ad un filo”. Video

Condividi

Ha compreso il suo dolore, lo ha fatto proprio trasformandolo in arte: così è nata la mostra “La vita legata ad un filo” che racconta la drammatica storia vissuta nel 1983 da Anna Maria Fusco quando,

appena ventunenne, mentre si recava a scuola, fu rapita e tenuta prigioniera nelle grotte del Gargano per 7 mesi.
Le opere dell’artista manduriana Rosanna Baldari raccontano la sofferenza, il dolore di una vicenda che ha segnato per sempre Anna Maria Fusco ma anche la sua umanità e l’amore per i suoi alunni ai quali si dedica con grande spirito di abnegazione.
Allestita presso il Museo civico di Manduria la mostra è visitabile sino al 18 Gennaio.
Il percorso artistico, in trenta opere, tratto dalle testimonianze di Anna Maria Fusco, racchiuse anche nel libro autobiografico “Verità nascoste – Tratto da una storia vera”, si avvia dalla raffigurazione dei sette vizi capitali, – dai simboli chiave della segregazione, dalla costante mortificazione della sua femminilità, la perdita dell’essenza del suo spirito esistenziale fino all’alienazione, alla liberazione ed il ritorno alla vita.
Ruolo cardine è riservato ai temi della violenza, vita e libertà legati tutti da un unico filo, rappresentati attraverso quindici maschere realizzate con dei sacchi di juta.
A margine della mostra un convegno con la partecipazione tra gli altri, del magistrato dott. Augusto Bruschi che seguì da principio le indagini del rapimento di Anna Maria Fusco i cui ricordi indelebili portarono alla cattura degli autori del rapimento
Nulla, anche a distanza di anni può alleviare il dolore delle atrocità subìte ma resta la speranza che la condivisione facendo leva sulla sensibilità della comunità possa contribuire a far capire, a riflettere, a migliorare.