Manduria: a 200 anni da “L’infinito” il Circolo Cittadino ricorda la poesia di Leopardi

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“Incontro con la Poesia di Giacomo Leopardi”:è la proposta del Circolo Cittadino di Manduria che per giovedì 28 febbraio alle ore 18,00 ha organizzato una serata culturale.
GIACOMO LEOPARDI nacque a Recanati il 26 Giugno 1798. Era figlio di un conte, ma la
famiglia era in decadenza. L’ultima parte della sua vita la trascorse a Napoli. Morì nel napoletano nel 1837 di attacco di cuore, poco prima di compiere 39 anni,
Tutta la sua poesia è basata sul pessimismo. Il suo primo interesse è capire perché l’uomo è infelice. La prima risposta che dà, è che l’uomo cerca il piacere permanente, infinito, il che è impossibile, perché è irraggiungibile, e per questo cercherà sempre altri piaceri da soddisfare.
La poesia è tante cose: è suggestività musicale, è forza evocativa, è creatività fantastica, intensità patetica, ricchezza di pensiero. E’ insomma un’opera di genio e le opere di genio hanno questo di proprio, che quando anche rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l’inevitabile infelicità della vita, tuttavia servono sempre di consolazione e riaccendono l’entusiasmo.
Così è per esempio per la poesia di Leopardi ed in particolare per i Canti, la cui lettura poetica sarà fatta presso la sede del Circolo Cittadino di Manduria il prossimo 28 febbraio, alle ore 18,00, da Luigi Pinelli, Vittorio Basile, Giuseppe Tommasino, Nadia Grasso, Dario Basile, Piero Spedicati, Rino Contessa e Anna Massa. Saranno recitate le Canzoni più note e più belle dei Canti e sarà recitato e particolarmente esaminato il primo dei sei Idilli, l’Infinito.
L’Infinito fu composto a Recanati tra la primavera e l’autunno del 1819, duecento anni
orsono, e fu pubblicato per la prima volta nel “Nuovo Ricoglitore” di Milano del dicembre 1825, e, subito dopo, nell’edizione bolognese dei Versi ( 1826). Fu accolto nei Canti fin dalla prima edizione ( Firenze 1831).
Il Circolo Cittadino di Manduria invita tutti i manduriani ad immergersi nella profondità emozionale e sentimentale della poesia leopardiana.