Legambiente Manduria: “…Se c’è un’emergenza regionale sui rifiuti, la soluzione non può essere quella di chiedere ulteriori sacrifici al nostro territorio…”
La Regione Puglia, nel settembre 2024, ha dichiarato di aver stanziato 75 milioni di euro per la bonifica di 13 discariche.
Era evidente allora, e lo è ancora oggi, che il sistema delle discariche senza un adeguato impegno nella chiusura del ciclo dell’economia circolare è fallimentare. Eppure, a fronte dei deludenti risultati della raccolta differenziata in Puglia, ci ritroviamo a parlare di riapertura di discariche in siti in cui il delicato equilibrio ambientale è già stato compromesso. È il caso di Manduria, inserita nei 13 siti da bonificare e per la quale oggi si parla di riapertura. Se le percentuali di raccolta differenziata non raggiungono i limiti minimi previsti per legge, la soluzione è incentivare la raccolta differenziata. I danni ambientali causati sul territorio pugliese derivano da un sistema mal gestito della raccolta differenziata e non dalla carenza di discariche. Come rilevato nei tanti confronti avuti con gli amministratori delle nostre città, il rifiuto continua a rappresentare un costo importante per il bilancio. Più volte abbiamo segnalato il peggioramento, negli ultimi anni, della qualità delle singole frazioni e la necessità di avviare una seria campagna di “educazione al conferimento”. All’indomani della presentazione del Piano regionale dei Rifiuti, Legambiente Puglia si era già detta contraria ad un ulteriore utilizzo di alcuni siti su cui erano evidenti le criticità ambientali. In una regione in cui la risorsa acqua scarseggia non possiamo permetterci in alcun modo il rischio di compromettere le falde acquifere. Vanno rafforzati i processi della raccolta differenziata, implementata l’impiantistica, aumentati i controlli sugli abbandoni.
Il Circolo Legambiente di Manduria così interviene sull’argomento “Il periodo emergenziale – riferisce Giuseppe De Sario – non può durare in eterno, bisogna puntare sempre di più sul migliorare i risultati della raccolta differenziata e su questo non si può non evidenziare che la comunità manduriana si è distinta raggiungendo per quanto di propria competenza risultati mai ottenuti in passato arrivando fino al limite del 70% della raccolta del rifiuto differenziato, quindi apprendiamo favorevolmente la volontà dell’ amministrazione comunale di voler impugnare la delibera della Giunta Regionale che penalizza ingiustamente la nostra comunità a discapito della salute dei cittadini e della vocazione turistica del nostro territorio; se oggi c’è un’emergenza regionale sui rifiuti che bisogna risolvere, la soluzione non può essere quella di continuare a chiedere ulteriori sacrifici sempre al nostro territorio che – non avendo mai sofferto della sindrome del NIMBY – ha già ampiamente dato il suo contributo avendo ospitato per 20 anni una mega discarica che ha accolto i rifiuti di tanti comuni pugliesi e ció in quanto sopraelevare una discarica esaurita e completamente riempita potrebbe avere degli effetti potenzialmente estremamente pericolosi dal punto di vista ambientale; fino ad oggi il Circolo Legambiente ha sempre manifestato la sua contrarietà a questa linea di indirizzo che non privilegia una strategia di riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati e quindi continueremo come fatto sempre fino ad oggi ad opporci alla volontà di ampliare la discarica esistente“
“Abbiamo più volte ribadito che la gestione del ciclo dei rifiuti deve partire da un cambio di mentalità – sottolinea Daniela Salzedo, presidente di Legambiente Puglia – Insistere sulla raccolta differenziata significa avere cura del nostro territorio e rendere le discariche l’ultimo tassello del percorso. Comprendiamo il periodo emergenziale, ma va radicalmente e urgentemente modificata la rotta per non rendere inutili gli sforzi di tanti cittadini pugliesi che rispettano le regole e si impegnano quotidianamente per migliorare l’ambiente in cui vivono. Tornare a discutere di discariche ci riporta indietro nel tempo. Non possiamo più permetterci di continuare a violare il nostro territorio, soprattutto laddove sono già evidenti criticità ambientali”.