Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria si oppone alla minaccia di 16 aerogeneratori nella zona della Dop

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Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, custode del territorio e delle tradizioni che caratterizzano la produzione di uno dei vini più rinomati d’Italia, alza la voce contro la proposta di realizzazione di un Parco eolico costituito da 16 aerogeneratori e si unisce all’appello del Comune di Lizzano per opporsi alla costruzione della infrastruttura.

L’area destinata alla sua costruzione si estende nei territori dei Comuni di Lizzano e Torricella, dunque nel cuore dell’areale del Primitivo di Manduria e e nell’isola amministrativa di Taranto.

“Questo progetto rappresenterebbe una minaccia diretta al nostro territorio, alla sua bellezza naturale e al patrimonio culturale che da sempre caratterizza l’area del Primitivo di Manduria. – dichiara Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria e dell’Unione dei Consorzi a vini D. O di Puglia – La nostra missione è anche la tutela dell’identità unica del nostro paesaggio che riflette la ricchezza della nostra tradizione vinicola e della testimonianza storica che ci accompagna da generazioni.

Non è una questione di essere contrari alle energie rinnovabili ma di trovare un equilibrio tra la necessità di generare energia pulita e la salvaguardia delle nostre risorse naturali e culturali. La scelta di localizzare un progetto di questa portata in un’area così preziosa potrebbe mettere a rischio la sua bellezza e la sua integrità. Le undici pale eoliche proposte a Lizzano deturperebbero irrimediabilmente il paesaggio, caratterizzato dalla preziosa presenza di muretti a secco, rigogliosi vigneti e affascinanti masserie storiche. Questa armoniosa composizione verrebbe compromessa e, inoltre, va sottolineato che la presenza di queste imponenti strutture eoliche impedirebbe la vista sul nostro meraviglioso mare, un tesoro che da sempre arricchisce l’esperienza di coloro che ammirano questa terra.

La viticoltura rappresenta un elemento cardine dell’economia locale e il Consorzio riconosce l’importanza di preservare un ambiente in cui agricoltura ed enoturismo prosperano insieme. Impianti di questo tipo possono andare bene in altri contesti, meno antropizzati, il nostro territorio è un territorio privilegiato, visitato da turisti che apprezzano la sua bellezza, il suo vino e la sua cultura”.

“La nostra zona – conclude Pastorelli – è già stata minacciata in passato ma ci siamo uniti con le istituzioni e le associazioni di categoria e abbiamo fatto sentire la nostra voce. Ora facciamo appello a tutti coloro che condividono il nostro impegno nel preservare l’appeal naturale, storico e archeologico di questa terra, ad unirsi a noi.”