Fu una ritorsione: Clinica D’Amore condannata per il licenziamento del tecnico radiologo
La Casa di Cura D’Amore Hospital di Taranto è stata condannata per licenziamento ritorsivo
ai danni dell’ex coordinatore tecnico di radiologia B.M..
La vicenda risale al maggio 2016 quando la Casa di Cura D’Amore Hospital, struttura incorporata nel colosso italiano della sanità privata GVM, licenziò un suo dipendente asserendo giustificato motivo oggettivo per paventate difficoltà economica e necessità di procedere ad una riorganizzazione della struttura tesa al contenimento dei costi di gestione della stessa.
Il sig. B.M., rappresentato dagli Avv.ti Luca Bosco, Fernando Caracuta e Massimiliano Del Vecchio, ha impugnato il licenziamento dinanzi ai competenti organi giudiziari evidenziando come la vera ragione che aveva indotto la Casa di Cura ad adottare l’atto espulsivo non risiedeva nella paventate
difficoltà economiche della struttura sanitaria, bensì fosse strettamente connessa a delle precedenti rivendicazioni stipendiali avanzate dal dipendente dinanzi al Giudice del Lavoro e, dunque, il
licenziamento fosse da qualificarsi quale ritorsivo. Il sig. B.M. veniva, insomma licenziato per aver avuto “l’ardire” di intraprendere una iniziativa giudiziaria nei confronti del proprio datore di lavoro.
Gli avvocati difensori del sig. B.M., attraverso una ampia produzione documentale e l’assunzione di diverse testimonianze, sono riusciti, insomma, a dimostrare che la struttura sanitaria non avesse alcuna difficoltà economica né, tantomeno, avesse proceduto ad alcuna riorganizzazione (essendo stato sacrificato il solo posto di lavoro del tecnico radiologo).
Tesi difensive accolte in toto dai giudici della Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Lecce, Sezione Distaccata di Taranto che hanno qualificato il licenziamento come ritorsivo.
La Corte nella propria decisione ha evidenziato la “stretta successione temporale fra l’iniziativa giudiziaria assunta dal B.M. ed il licenziamento, comunicato appena un mese dopo che la società aveva avuto conoscenza della formalizzazione, con ricorso al Giudice del Lavoro, delle rivendicazioni avanzate sino a quel momento, inutilmente, in via stragiudiziale”.
Sulla scorta di tali elementi i Giudici d’Appello, con sentenza del 18 gennaio 2019, hanno ordinato alla Casa di Cura D’Amore Hospital “l’immediata reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro in precedenza occupato” ed hanno condannato la stessa a corrispondergli tutte le retribuzioni omesse dal
licenziamento alla effettiva reintegrazione in servizio oltre tutte le spese di giudizio.