Fotovoltaico selvaggio: i Verdi al fianco dei Consorzi di Tutela nella nuova battaglia

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Torna la minaccia del fotovoltaico selvaggio nel Salento. Sul piede di guerra contro un nuovo impianto che rischia di divorare una vasta fetta di terra del Parco del Negroamaro, tra Campi Salentina, Cellino San Marco e Squinzano, nella Murgia Salentina,

caratterizzati da pregiati vigneti, i tre consorzi di tutela – Primitivo di Manduria, Salice Salentino e Vini doc Brindisi e Squinzano.

Per bloccare nuove autorizzazioni all’installazione di campi fotovoltaici i tre Consorzi di Tutela hanno chiesto ed ottenuto a fine gennaio una prima audizione in Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, da cui è emersa la volontà, condivisa con il mondo accademico, gli ambientalisti e molta parte del territorio, di alzare le barricate contro questa vera e propria invasione di pannelli solari nelle campagne del Salento. E’ stata inoltre già richiesta una seconda audizione, questa volta congiunta con la Commissione Ambiente, per passare alla fase 2: la definizione delle modifiche da apportare al PEAR, il Piano Energetico Ambientale della Regione, per fissare paletti invalicabili contro la minaccia di nuovi insediamenti d’impianti fotovoltaici ed eolici.

Al fianco dei tre Consorzi di Tutela si schierano anche i Verdi che già in passato, in analoga battaglia, insieme ad altre associazioni ambientaliste, riuscirono ad ottenere, una delibera commissariale che vieta questo tipo di installazione nel territorio comunale di Manduria.

Anche questa volta saranno in prima linea facendo le giuste pressioni su Enti locali e Regione affinché si adottino gli opportuni provvedimenti per tutelare la minacciata Murgia Salentina.

“L’incremento dell’utilizzo di energie rinnovabili, seppur necessario per la salute del Pianeta – affermano Anna Mariggiò e Daniele Massaro, Consiglieri Nazionali dei Verdi – non può e non deve avvenire nei territori naturalmente e storicamente vocati ad altro utilizzo anche perché non esclude o elimina la produzione di energia da fonti fossili già presenti, come la centrale elettrica a carbone di Cerano. La nostra priorità – aggiungono – sarà sempre la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali ed economiche strettamente legate al nostro territorio”.