EMERGENZA FORESTAZIONE: DAJS E PROVINCIA DI LECCE CONVOCANO I PRIMI 22 SINDACI

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Una convocazione urgente, nel clou dell’estate più torrida degli ultimi secoli, segnata da incendi devastanti e da un clima soffocante.

Il DAJS (Distretto Agroalimentare Jonico Salentino) e la Provincia di Lecce chiamano all’appello i primi 22 sindaci nell’incontro che si terrà lunedì 23 agosto, nella Sala Macine di Palazzo Ferrari a Parabita, alle ore 18. Tema della convocazione: l’emergenza forestazione nel Salento.  In particolare il presidente della Provincia, Stefano Minerva, il presidente del DAJS Pantaleo Piccinno, il direttore del DAJS Maurizio Mazzeo insieme al magnifico rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, al vice-presidente del CIHEAM Teodoro Miano e al Premio Nobel per la Pace e membro dell’Intergovernmental Panel on Climate Change Riccardo Valentini,  componenti del comitato tecnico-scientifico del distretto agroalimentare, avvieranno un confronto con i sindaci dei Comuni di Parabita, Nardò, Porto Cesareo, Galatone, Galatina, Neviano, Aradeo, Seclì, Tuglie, Sannicola, Gallipoli, Alezio, Casarano, Collepasso, Matino, Melissano, Taurisano, Taviano, Racale, Ugento, Alliste e Supersano.

Tale iniziativa è solo la prima di un ciclo che coinvolgerà tutti i Comuni, e che intende avviare un percorso di informazione/sensibilizzazione sul tema dell’emergenza ambientale delle province di Lecce, Brindisi e Taranto – private di milioni di ulivi disseccati da Xylella fastidiosa – e sui necessari interventi di forestazione. Interlocutori: dapprima gli amministratori locali e, a seguire, le comunità e tutti i portatori di interesse.

In tale percorso, i Comuni rivestono un ruolo centrale per la possibilità di destinare parte del patrimonio pubblico al processo virtuoso di forestazione e per il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle comunità. 

FORESTAZIONE PRODUTTIVA – La proposta di riforestazione rientra nell’ambito del progetto “Rigenerazione Sostenibile” targato DAJS, e prevede la realizzazione di un sistema rinaturalizzato che sostituisca la rete ecologica garantita per secoli dalla coltura estensiva dell’ulivo, con una “rete” fisica di connessioni di aree boscate e aree verdi. Si tratta di immaginare un percorso naturale di insediamenti forestali ad integrazione delle aree ancora destinate alla produzione agricola. Il primo step riguarda il censimento e l’identificazione di aree marginali abbandonate o semi abbandonate, vocate per interventi di forestazione, e la definizione dei confini geografici e amministrativi precisi (immagini satellitari, cartografiche, catastali) per programmare e pianificare gli interventi. Sarà importante valutare le specie più idonee, anche nell’ottica della “produttività” del bosco.

L’analisi iniziale comprenderà anche aree appartenenti alle pubbliche amministrazioni: occorrerà verificare stato ed estensione delle alberature urbane fuori foresta, degli spazi urbani e periurbani liberi, potenzialmente utilizzabili, presenti nei territori dei comuni e delle pubbliche amministrazioni, in modo da costruire un “reticolo fisico” di connessioni forestali e naturali.  Molto importante sarà il coinvolgimento di soggetti e/o associazioni che intenderanno assumere impegni pluriennali per far fronte a programmi e piani di forestazione e creazione di boschi di comunità su terreni e appezzamenti di proprietari non interessati alla conduzione diretta. 

“Il percorso – commenta il presidente del DAJS Pantaleo Piccinno – potrebbe iniziare in tempi brevissimi, accompagnato anche dalla progressione dei risultati del Piano di Rigenerazione Sostenibile dell’agricoltura nei territori colpiti da Xylella Fastidiosa. Molto utile – prosegue – sarà anche la condivisione del progetto da parte della politica e delle amministrazioni locali con le quali vogliamo attivare percorsi virtuosi di forestazione e riforestazione urbana e periurbana, anche tramite l’assegnazione di suoli e aree pubbliche da destinare al progetto e l’innesco di attività dirette e in associazione tra enti. Un percorso virtuoso per ridare bellezza, ossigeno e verde al nostro Salento. Un dovere morale che abbiamo verso le prossime generazioni”.

Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva definisce “fondamentale la partecipazione dei sindaci e delle comunità agli incontri nell’ambito del Piano di riforestazione promosso in collaborazione con il DAJS”“Alla rinascita, poi – argomenta Minerva – sarà necessario affiancare un percorso di prevenzione e cura del territorio, con l’obiettivo primario della sua valorizzazione. Ecco perché non vi è più solo il tema dell’emergenza: ci troviamo a combattere una piaga non più estemporanea ma strutturale, e dobbiamo farlo con progetti di lungo periodo. Prevenzione, riforestazione, tutela e valorizzazione siano le nostre linee guida nei prossimi anni. Il futuro bussa prepotentemente alle nostre porte e non possiamo continuare a fare finta di nulla. Occorre iniziare da subito questo percorso – conclude – e la Provincia di Lecce ha dimostrato di essere pronta a farlo, insieme alle comunità del Salento”.