Depuratore Manduria-Sava A. Durante (FI) diffidente sull’azione di questa Amministrazione

Condividi
 
L’ex consigliere di Forza Italia Arcangelo Durante commenta in una nota la notizia dell’annunciato ricorso al Tar da parte dell’Amministrazione Comunale per 
cercare di bloccare lo scarico a mare del depuratore consortile.

Una notizia che “è rimbalzata in città senza, per la verità, creare eccessivi entusiasmi” probabilmente a causa di una sorta di rassegnazione a questo ecomostro da anni al centro di battaglie e denunce anche penali inoltrate dallo stesso Arcangelo Durante all’Autorità Giudiziaria. 
L’ex consigliere azzurro si mostra comunque diffidente sull’azione di questa Amministrazione e ne spiega i motivi:
il primo è la presenza in maggioranza del dott. Gregorio Dinoi che, in qualità di assessore ai Lavori Pubblici nella Giunta Massaro, il 12 dicembre 2005 firmò l’accordo con la Regione per la costruzione del Depuratore nell’attuale sito con addirittura lo scarico a mare.
Il secondo motivo è la parentela dell’attuale sindaco con l’ex sindaco Massafra ritenuto colui che ha prodotto il danno maggiore su questa vicenda: “durante la sua
amministrazione, ebbe la possibilità di far spostare il sito del depuratore dalla costa
verso l’interno, ma non la colse volutamente. I fatti sono noti. – afferma Durante –  In seguito alle oceaniche manifestazioni di protesta di tanti cittadini, il governo regionale si dichiarò d’accordo a spostare il sito verso l’interno ed esattamente in contrada “Serpenti”.
Si tenne un incontro a Bari cui partecipò l’assessore protempore dott. Mimmo Lariccia che diede assicurazione che sarebbe stata fatta una nuova delibera per individuare il nuovo sito.
La delibera fu preparata la mattina e stracciata la sera. Era accaduto che pezzi della maggioranza, che teneva in vita Massafra, pezzi di destra, dissero al sindaco che lo avrebbero sfiduciato se avesse permesso la nuova localizzazione del depuratore. Massafra, molto più attento a conservare la poltrona che a curare gli
interessi del territorio, obbedì. E così gli interessi di pochi, forse di due imprenditori, prevalsero su quelli più generali del territorio e della comunità.”
“Pecoraro – conclude Durante – ora tenta la carta del ricorso: auguriamoci che non sia troppo tardi.”