Recapitata busta contenente tre proiettili: solidarietà a Prete da politica e sindacati
Lecce – Una lettera contenente tre proiettili è stata recapitata ieri ad Alfredo Prete, presidente della Camera di Commercio di Lecce e proprietario del “Lido York” di San Cataldo, marina di Lecce.
Sull’episodio, avvenuto nel primo pomeriggio di ieri, indagano gli agenti della Squadra Mobile che hanno sequestrato la busta la quale, non riportando alcun timbro postale, è stata con ogni probabilità consegnata a mano.
Grande solidarietà per il chiaro gesto intimidatorio subìto da Prete è stata espressa dal mondo economico e politico.
Secondo la Giunta della Camera di Commercio si è trattato di “un grave e spregevole atto intimidatorio, che ingiustamente ferisce l’uomo, l’imprenditore ed il rappresentante istituzionale da sempre in prima linea per lo sviluppo del tessuto economico e la promozione della cultura della legalità nel Salento. Il territorio salentino necessita più che mai di certezze e tutele per adeguatamente fronteggiare la difficile situazione in termini economici e sociali, che vede un pericoloso, allarmante e drammatico inasprirsi di episodi criminosi”.
Anche Confindustria Lecce ha espresso vicinanza e ha stigmatizzato gli atti criminali che negli ultimi tempi hanno “colpito numerose imprese ed esercizi commerciali”. “Sono molto preoccupato per quanto accaduto. – afferma il presidente Piernicola Leone de Castris – Il gesto, infatti, ha colpito un rappresentante delle Istituzioni che si è impegnato in questi anni anche nello sviluppo dello sportello antiracket nella convinzione che saprà reagire con decisione e la giusta serenità, grazie all’appoggio di tutti”. Confindustria, nei mesi scorsi, ha manifestato più volte il proprio disappunto per la recrudescenza di furti e tentativi estorsivi a danno di imprese ed imprenditori. “In una terra come la nostra impegnata a riprendere la via dello sviluppo – aggiunge Leone de Castris – non è possibile prestare il fianco e dare anche il minimo spazio a possibili infiltrazioni criminali. Occorre dare vita ad una social catena tra pubblico/privato e le Forze dell’Ordine, per creare un muro che ostacoli il dilagare di ulteriori fenomeni criminali”.
“Si tratta di un gesto allarmante contro una categoria da tempo finita nel mirino della criminalità” ha commentato il presidente di Federbalneari Salento, Mauro Della Valle.
Nel febbraio scorso, con l’operazione “Network” furono eseguite 43 ordinanze di custodia cautelare contro un’organizzazione di stampo mafioso dedita, tra l’altro, alle estorsioni nei confronti degli stabilimenti balneari della fascia adriatica salentina. I provvedimenti restrittivi furono emessi dal gip di Lecce, Alcide Maritati, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Lecce.