Recuperata dai Carabinieri l’ancella di bronzo del gazebo di Piazza Garibaldi. La riconsegna al sindaco di Taranto. Video

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Era stata trafugata, unitamente ad un manufatto speculare, circa 5 anni fa dal gazebo sito in Piazza Garibaldi, a Taranto, la statua risalente ai primi del “900”, in stile liberty, ritrovata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto.

La statua, raffigurante un’ancella con un’anfora sulla spalla sinistra e una corona di fiori sulla testa e sul fianco, è stata restituita dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Luca Steffensen, al Comune di Taranto, nelle mani del Sindaco Rinaldo Melucci, nel corso di una simbolica cerimonia di riconsegna, che si è tenuta proprio laddove era avvenuto il furto.

Il ritrovamento è avvenuto durante un mirato servizio, a seguito di una più vasta operazione di polizia giudiziaria, durante una perquisizione domiciliare, eseguita all’interno di un’abitazione estiva in uso esclusivo di un 35enne, meccanico tarantino, incensurato arrestato, in flagranza dei reati di detenzione illegale di arma clandestina e ricettazione.

Nell’abitazione ubicata a Massafra in località Lido Azzurro i militari di Taranto, con la collaborazione di una unità antiesplosivo del Nucleo Cinofili Carabinieri di Modugno (BA), hanno rinvenuto:

–    una pistola “scacciacani” semiautomatica modello Beretta 92, marca Kimar, priva di matricola, artigianalmente modificata e resa idonea allo sparo di colpi cal. 9 corto, completa di serbatoio monofilare contenente 12 proiettili;

–    un kit completo per la punzonatura di telai.

La pistola, sottoposta a sequestro, verrà inviata al R.I.S. per gli accertamenti balistici finalizzati ad accertare se sia stata utilizzata per la commissione di reati. Il 35enne, al termine delle formalità di rito, su disposizione dell’A.G., è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

Durante le fasi della perquisizione i militari hanno notato all’interno di una stanza da letto la statua, alta 1,50 mt., che mal si conciliava con l’arredamento moderno dell’abitazione. Dalle prime verifiche, si ipotizza che l’opera non si sia mai allontanata da Taranto, e sono in corso ulteriori indagini finalizzate a risalire al rintraccio della statua gemella e agli autori del furto che all’epoca non furono individuati.

Il Primo Cittadino di Taranto, nel complimentarsi con il Comandante Provinciale per la brillante operazione, ha ringraziato pubblicamente l’Arma per aver restituito alla Città jonica un pezzo della sua storia.