Palagiano: arrestati eredi del gruppo criminale Orlando

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Undici arresti (9 in carcere e 2 ai domiciliari) sono stati eseguiti alle prime ore di questa mattina tra Palagiano, Massafra e Taranto, dai Carabinieri del Comando Compagnia di Massafra,
coadiuvati nella fase esecutiva dai militari del Reparto Operativo e delle Compagnie del Comando Provinciale di Taranto, con il supporto di un elicottero del 6° Elinucleo Carabinieri Bari Palese e di unità cinofile antidroga ed anti-esplosivo del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (Ba).
I provvedimenti cautelari sono stati messi dal GIP del Tribunale di Taranto, d.ssa Vilma GILLI, su richiesta del Sost. Procuratore della Repubblica di Taranto,d.ssa Giovanna CANNARILE, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi da fuoco.
Le indagini, avviate in seguito alla cosiddetta “Strage di Palagiano” nella quale, il 17/3/2014, persero la vita Cosimo ORLANDO, elemento di spicco della criminalità palagianese, dedito allo spaccio di stupefacenti nel territorio di quel centro, la sua compagna Carla FORNARI ed il figlioletto di quest’ultima, Domenico PETRUZZELLI. ORLANDO, scarcerato e posto in semilibertà, si era messo in attività con alcuni soggetti locali, primo tra tutti, il pregiudicato Roberto PETRUZZELLI. L’attenzione dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Massafra a partire dall’ottobre 2015 si è focalizzata, quindi, sul riassetto dei ruoli degli indagati dopo la strage, evidenziando il perdurare di una frenetica attività di spaccio al dettaglio, in cui il PETRUZZELLI aveva assunto il ruolo di diretto riscossore dei crediti vantati dal defunto capo del sodalizio, facendo anche ricorso a minacce con armi. Avvalendosi del fattivo contributo del fratello Agostino PETRUZZELLI (in quel momentosottoposto ad una misura alternativa alla detenzione in carcere), nonché di alcuni giovani di Palagiano, gran parte dei quali con precedenti, tra cui i fratelli Giovanni e Domenico SCHINAIA, Giuseppe CARRIERO(sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno), Giovanni PICCIONE e Francesco SCARCIA .

Le intercettazioni, l’ascolto di persone informate sui fatti, come gli acquirenti, ed i sequestri di sostanza stupefacente succedutisi nel tempo, hanno fatto emergere l’esistenza di una lucrosa attività di spaccio di hashish, marijuana, cocaina ed eroina, con epicentro a Palagiano.

Con l’arresto di Roberto PETRUZZELLI, avvenuto il 28/12/2015, la gestione dell’attività illecita passò nelle mani della sua convivente Dalila FAVALE che, come hanno dimostrato significative intercettazioni, aveva direttamente stabilito contatti con il fornitore Cristian GOFFREDO.

Da quelquesto momento in poi, la struttura iniziale si divese in due gruppi autonomi: il primo, con a capo la FAVALE, alle cui dipendenze vi erano SCARCIA e CARRIERO, con canale di fornitura GOFFREDO; il secondo, organizzato da Agostino PETRUZZELLI, in cui operavano i fratelli SCHINAIA e PICCIONE, con canale di fornitura il tarantino Angelo PASCALI.

L’attività di spaccio di stupefacente, gestita con sensibilità “imprenditoriale” dai fratelli PETRUZZELLI e dalla FAVALE, prevedeva una ben definita suddivisione dei ruoli e delle competenze, con precisi tariffari per la cessione a terzi, specifici luoghi ove confezionare lo stupefacente destinato allo spaccio al minuto, come un box in uso al nonno della FAVALE (estraneo ai fatti) o le abitazioni della stessa e dei germani PETRUZZELLI.

Gli indagati facevano ricorso a frasi allusive per avanzare richieste di stupefacente o indicare il materiale atto al confezionamento dello stesso (“CD”, “DVX”, “DVD”, “bilancia perché mi devo pesare”, “mi aiuti”, “sto a piedi”, “ti devo pagare le olive”, “la moto bianca”, “i giocattoli”, “il marrone”), ovvero a termini convenzionali riferibili al tipo di droghe, come ad esempio il “servizio” o “la bianca” per indicare la cocaina o “le panette”, il “fumo ” e “Wan Chai”, riferibili all’hashish.

Tra gli indagati vi è anche il già latitante Leonardo ACCATTATIS – ricercato perché colpito da un ordine di esecuzione emesso dal Tribunale di Taranto, dovendo espiare una pena di 4 anni e 10 mesi di reclusione per detenzione di sostanze stupefacenti, evasione, reati contro il patrimonio e violazioni alla Sorveglianza Speciale – che acquistava lo stupefacente da Roberto PETRUZZELLI per il tramite di Giovanni SCHINAIA, che nel ruolo di corriere ed autista, in questa circostanza,prelevava l’ACCATTATIS da un punto d’incontro e lo accompagnava presso l’abitazione del PETRUZZELLI per la compravendita di stupefacente. Il 17/12/2015 ACCATTATIS, individuato ed arrestato dal N.O.R. Carabinieri di Massafra a Ceglie Messapica (BR), fu trovato in possesso di stupefacente, bilancino ed altri strumenti atti al taglio e confezionamento.

A carico di alcuni indagati dell’operazione “Wan Chai” sono emersi anche indizi di detenzione di armi da fuoco a carico di Giovanni SCHINAIA, per la detenzione illegale di quattro pistole e relative munizioni, che aveva spavaldamente mostrato ad una sua conoscente, minacciandola poi di tacere su quanto aveva appena visto; ed a carico dei fratelli PETRUZZELLI che disponevano di armi, tra fa cui una pistola cal. 9 con relativo munizionamento.

Nel corso delle perquisizioni eseguite questa mattina, a casa della FAVALE sono stati recuperati e sequestrati 2 colpi cal. 7,65 illegalmente detenuti.

Il termine “Wan Chai”, che ha dato nome all’operazione, ed è il nome di un distretto della città di Hong Kong, è un’espressione criptica adoperata dagli indagati per indicare un tipo di hashish da loro commercializzato.

Elenco degli arrestati

ASSOCIATI CASA CIRCONDARIALe:
1. ACCATTATIS Leonardo, nato a Milano il 04/01/1986, residente a Ceglie Messapica (BR), attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Brindisi – perché colpito da un ordine di esecuzione emesso dal Tribunale di Taranto dovendo scontare anni 4 e 10 mesi di reclusione per detenzione di sostanze stupefacenti, evasione, reati contro il patrimonio e violazioni alla sorveglianza speciale – pregiudicato;

2. CARRIERO Giuseppe, nato a Mottola il 13/7/1982, con precedenti di polizia, residente a Palagiano;

3. FAVALE Dalila, nata a Taranto il 03/02/1989, attualmente sottoposta alla Sorveglianza Speciale, con precedenti di polizia, residente a Palagiano;

4. GOFFREDO Cristian, nato a Mottola il 03.04.1982, con precedenti di polizia, residente a Palagiano;

5. PASCALI Angelo, nato a Taranto il 04/12/1971, con precedenti di polizia, residente a Taranto;

6. PETRUZZELLI Agostino, nato a Taranto il 05/05/1981, attualmente sottoposto alla Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno, pregiudicato, residente a Palagiano;

7. PETRUZZELLI Roberto, nato a Massafra il 06/03/1987, residente a Palagiano, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Potenza, e seguito di provvedimento del Tribunale di Taranto – Ufficio Sorveglianza – di sostituzione detenzione domiciliare con quella in carcere a seguito di reiterate violazioni, pregiudicato;

8. SCARCIA Francesco, nato a Taranto il 09/10/1972, residente a Palagiano con precedenti di polizia;

9. SCHINAIA Giovanni, nato a Bari il 13.12.1986, residente a Massafra con precedenti di polizia.

sottoposti arresti domiciliari:
1. PICCIONE GIOVANNI, nato a Mottola il 12/02/1997, residente a Palagiano con precedenti di polizia, già sottoposto agli arresti domiciliari;

2. SCHINAIA DOMENICO, nato a Bari il 02.10.1996, residente a Palagiano, con precedenti di polizia, già sottoposto agli arresti domiciliari.