PAC, come cambia la politica agricola comune.

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La Politica agricola comune (PAC) contiene una serie di vincoli, previsti dalla normativa europea, che negli ultimi mesi sono anche stati al centro delle rivendicazioni di buona parte degli agricoltori pugliesi. 

Ma la PAC è anche una delle principali fonti di sostegno al reddito dell’agricoltura nelle diverse regioni  d’Europa, Puglia compresa, e canale necessario per l’attuazione della modernizzazione in agricoltura.
Manduria in Movimento, coordinamento cittadino per la valorizzazione e promozione del territorio messapico, ha quindi promosso per lunedì 22 aprile 2024 alle ore 19.00, nel teatro della Parrocchia San Giovanni Bosco di Manduria in provincia di Taranto, un incontro di approfondimento intitolato “Pac, come cambia la politica agricola comune”.
Come si valorizzano i prodotti agroalimentari della nostra terra e come si affrontano le difficoltà legate alle calamità naturali e ai vincoli assicurativi saranno altri due temi chiave, correlati alla riflessione sulla Politica agricola comune, promossa da Manduria in Movimento.
“Un nuovo appuntamento per una riflessione a più voci sui temi fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio – ha ricordato il presidente di Manduria In Movimento, Gregorio Dinoi – Per Manduria e per tutti i comuni dell’area messapica il comparto agricolo è fonte di reddito per tantissime famiglie e rappresenta un legame ancestrale con quelle che sono le nostre radici culturali. È necessario concorre in maniera partecipata allo sviluppo agricolo del territorio, mettendo in chiaro quali sono punti di forza e di debolezza: questa è una sfida che non possiamo perdere, in primis per le nostre giovani generazioni, ma anche in ossequio al duro lavoro fatto dai nostri padri nelle nostre terre. All’incontro del 22 aprile interverranno l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, il consigliere regionale e presidente della IV Commissione Agricoltura Francesco Paolicelli , il sindaco di Bari e presidente nazionale ANCI Antonio Decaro, oltre alle organizzazioni professionali regionali quali Coldiretti, Confagricoltura , Cia e Copagri, che ringrazio per la disponibilità a partecipare al nostro confronto.