Il governo pronto a investire su Ilva. Contrario il Codacons

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Da ArcelorMittal mi aspetto un piano industriale serio, ambizioso e lungimirante

e che non rimetta in discussione l’esito del negoziato culminato con l’accordo del 4 marzo scorso”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nella informativa sulla siderurgia tenutasi questa mattina alla Camera, ha aggiornato circa la riunione tenuta in video-conferenza alla quale hanno partecipato oltre al ministro dello Sviluppo Economico, i ministri Roberto Gualtieri (Economia), Nunzia Catalfo (Lavoro); i commissari straordinari dell’Ilva; gli esponenti dei sindacati e i dirigenti di Am guidati dall’amministratore delegato, Lucia Morselli. Un confronto sul futuro dell’ex Ilva di Taranto avvenuto mentre i lavoratori scioperavano in tutti gli stabilimenti italiani del gruppo nel corso del quale la multinazionale franco-indiana ha chiesto 10 giorni di proroga per la presentazione del piano industriale.

La pandemia, con la conseguente crisi economica che ha colpito tutto il settore nel mondo, ha causato nuova incertezza sul rilancio dell’acciaieria, ma le sigle sindacali si aspettano un riferimento al piano del 2018, che garantisce tutti i livelli occupazionali, zero licenziamenti, importanti investimenti per l’ambientalizzazione.

Intanto il governo italiano si dice pronto ad investire in modo diretto e indiretto in Ilva affermando: “Il passaggio di accompagnare con aiuti di Stato il player privato è obbligatorio”.

“ Il piano dovrà prevedere il rifacimento integrale degli impianti. – ha spiegato Patuanelli – L’Afo5 deve essere rinnovato, dovrà esserci una forte decarbonizzazione con la presenza di forni elettrici. Il governo dovrà monitorare sulla sostenibilità finanziaria del piano stesso. Il costo dell’energia è un problema serio e bisognerà creare le condizioni affinché sia sostenibile”. Sarà “molto difficile trovare un equilibrio tra competitività dello stabilimento, prezzo acciaio finale, tutela ambientale e sicurezza dei lavoratori” .

Intanto il Codacons si dice contrario ad altri interventi con soldi pubblici preannuncia una nuova battaglia legale sul fronte dell’ex Ilva.

“Siamo assolutamente contrari a qualsiasi intervento con soldi pubblici nell’acciaieria di Taranto, e avvieremo le dovute iniziative legali qualora il Governo dovesse muoversi in tale direzione – afferma il presidente Carlo Rienzi – Il Ministro Gualtieri si fa prendere per i fondelli dagli indiani di ArcelorMittal, prima vendendo l’Ilva a un prezzo fortemente ribassato, e poi accettando il ricatto dei licenziamenti per evitare la fuga dell’azienda da Taranto. Ora si parla addirittura di un intervento con soldi pubblici che andrebbe unicamente a favore di ArcelorMittal con enorme danno per le casse pubbliche”.

“Se davvero il Governo vuole intervenire sull’ex Ilva, deve procedere ad una nazionalizzazione completa attraverso la Cassa Depositi e prestiti, convertendo al gas la produzione e bonificando l’intera area, garantendo i posti di lavoro e la salute degli abitanti – prosegue Rienzi – In caso contrario crediamo che l’unica strada percorribile sia la chiusura definitiva degli stabilimenti”.