Gas radon. Confcommercio: “La legge regionale va rivista”

Condividi

Tre punti per dire ‘No’ alla legge regionale 30 del 2016, nota come Legge sul Gas Radon

, nella sua impostazione attuale. Confcommercio, in audizione in IV e V Commissione regionale ha sostanzialmente chiesto una revisione complessiva della legge regionale in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività derivante dal gas radon negli ambienti chiusi.
Le commissioni -con i presidenti Donato Pentassuglia (Attività Produttive) e Mauro Vizzino (Ambiente) ed il vice presidente della Giunta, Antonio Nunziante- hanno preso atto delle osservazioni avanzate da Confcommercio e hanno dato piena disponibilità ad individuare le eventuali modifiche della legge.

Nello specifico Confcommercio ha articolato la sua richiesta in tre punti: la sospensione delle attività di rilevazione e della conseguente applicazione delle sanzioni; lo stralcio dei piani terra (quelli non frequentati) dall’obbligo di rilevazione; la revisione complessiva della legge.
E’ significativo che in queste ultime ore anche il consigliere Antonio Trevisi si sia dichiarato d’accordo con i rilievi avanzati dall’associazione e chieda che la Regione preveda incentivi per aiutare economicamente gli imprenditori sia per le attività di misurazione che per l’eventuale risanamento dei locali in caso di superamento dei valori minimi.

Ricordiamo che il gas radon arriva dal sottosuolo e passa attraverso le pavimentazioni permeando gli ambienti soprattutto quelli che si trovano ai piani terreni e nei centri storici. Secondo la legge 30 tutti i locali aperti al pubblico devono fare un monitoraggio della durata di 12 mesi, al termine dei quali viene rilasciata una relazione tecnica che deve essere inviata al comune di appartenenza e all’Arpa. Se all’esito delle misurazioni il livello di concentrazione del radon dovesse risultare superiore al limite fissato, va effettuato un piano di risanamento da completare in un anno, pena la sospensione della certificazione di agibilità e il conseguente sgombero forzoso dell’immobile.
Riepilogando, Confcommercio chiede che in attesa della revisione complessiva della legge, si sospenda l’attività di rilevazione e quella sanzionatoria.