Attentato davanti alla Morvillo-Falcone: Vantaggiato condannato all’ergastolo
Brindisi – I giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Brindisi, presieduta da Domenico Cucchiara, hanno condannato alla pena dell’ergastolo Giovanni Vantaggiato, imputato reo confesso dell’attentato esplosivo davanti alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, in cui il 19 maggio dell’anno scorso morì la studentessa 16enne Melissa Bassi ed altre nove persone rimasero ferite, alcune in modo grave.
Come richiesto dall’accusa è stata riconosciuta anche l’aggravante della finalità terroristica al reato di strage.
Al momento della lettura della sentenza nell’aula “Metrangolo” c’erano i genitori di Melissa, Rita Muri e Massimo Bassi e alcune delle ragazze rimaste ferite nell’attentato, che si sono abbracciate piangendo.
“Il primo pensiero è stato per lei” ha detto la mamma della giovane vittima.
Il 69enne imprenditore di Copertino (Lecce) era accusato di strage aggravata da finalità terroristica e costruzione, possesso ed esplosione di ordigno micidiale in concorso con ignoti. L’uomo rispondeva anche di tentato omicidio pluriaggravato in riferimento al precedente attentato da lui ammesso, risalente al febbraio del 2008 ai danni di Cosimo Parato, un imprenditore agricolo a Torre Santa Susanna.
Per lui il pm Guglielmo Cataldi e il procuratore capo Cataldo Motta, entrambi della Dda di Lecce, il 17 maggio scorso, a due giorni dall’anniversario della strage, avevano chiesto la pena dell’ergastolo.
Questa mattina nell’aula “Metrangolo”, assente l’imputato, l’avv. Franco Orlando, legale di Vantaggiato, aveva esposto la sua tesi difensiva.
Il legale era tornato a chiedere per l’imputato una perizia psichiatrica sulla sua “incapacita’ di intendere e di volere e di autodeterminarsi al momento dell’attentato”, richiesta che la Corte in precedenza aveva già respinto. “Solo una perizia psichiatrica può assicurare una sentenza giusta” aveva sottolineato l’avv. Orlando che aveva aggiunto “ La sensazione di onnipotenza da parte del mio assistito è sempre stata percepita da tutti coloro che lo hanno interrogato ed è certamente patologica. L’atteggiamento di Vantaggiato ha sempre alternato momenti di depressione a momenti di rabbia esplosiva”.
A parte la perizia psichiatrica, la difesa aveva chiesto che nella sentenza la Corte escludesse il reato di strage e l’aggravante terroristica: si riteneva infatti che, per le modalità con cui è stato posto in essere l’atto, il reato di strage non sussistesse per la mancanza della volontà specifica di cagionare la morte. L’aggravante della finalità terroristica poi era sempre stata contestata dall’avv. Orlando perché “si tratta – aveva detto – del gesto di un privato che ritiene di avere subìto un danno”.
Nella sua controreplica il procuratore capo della Dda di Lecce Cataldo Motta aveva ribadito che “quello che è accaduto il 19 maggio del 2012 è esattamente quello che Vantaggiato si era prefissato”, come lui candidamente aveva ammesso durante un interrogatorio.