Cartelle pazze: scatta segnalazione alla Corte dei Conti

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Un esposto è stato inoltrato all’attenzione della Procura Regionale della Corte dei Conti per la verifica dell’eventuale sussistenza di responsabilità connesse alla violazione di disposizioni di legge che disciplinano la corretta gestione delle risorse pubbliche. Ad effettuare la segnalazione Tullio Mancino della Lista Civica “Giovani per Manduria”, Daniele Dinoi del Movimento Politico Regionale “Noi a Sinistra” e Gregorio Mariggiò della “Federazione dei Verdi” di Manduria.
“Con Determinazione Dirigenziale n. 839 del 22 Dicembre 2015, – spiegano – il Dirigente dell’Ufficio Tributi del Comune di Manduria ha proceduto all’aggiudicazione del servizio stampa, imbustamento e spedizione relativamente agli avvisi di pagamento TARI 2015 e suppletivi in favore dell’impresa “CKC Group srl” di Beinasco (To), vincitrice della gara per un importo complessivo di Euro 8.366,48 oltre Iva.
A partire dai primi giorni di Gennaio i contribuenti cominciarono a ricevere, oltre alle cartelle TARI 2015, avvisi di accertamento per sanzioni amministrative ed imposte comunali nella maggior parte dei casi già pagate o addirittura illegittime.
Facciamo riferimento, in quest’ultimo caso, alle centinaia di notifiche di accertamento “ICI” sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale relativa all’annualità 2010, non dovuta già a partire dal 2008, poiché esentata mediante la Legge n. 126 del 24 Luglio dello stesso anno.”
I tre gruppi politici rilevano come tale situazione abbia prodotto un enorme disagio ai contribuenti, costretti a recarsi presso gli uffici preposti per dimostrare l’avvenuto pagamento di sanzioni e/o accertamenti tributari errati o, nel caso relativo all’Ici, ottenere l’annullamento delle cartelle illegittime.
“Allo spreco di risorse economiche derivante dal pagamento del servizio di stampa, imbustamento ed invio di avvisi errati quindi, – proseguono – va aggiunto quello relativo all’impiego delle già esigue risorse umane di cui l’ente dispone, da giorni quasi totalmente impegnate nel ricevimento dei contribuenti e nell’annullamento delle notifiche errate relative a ciascuno di essi.”
“Infine – concludono – occorre sottolineare che molti contribuenti non più in possesso delle ricevute di pagamento relative agli accertamenti di sanzioni amministrative e ai tributi legittimi, non potendo ottenere alcun riscontro da parte degli uffici preposti, evidentemente non in possesso di alcuna banca dati, sono stati costretti a pagare nuovamente e veder maggiorata la propria sanzione della relativa mora.
Inutile sottolineare come, in mancanza di una banca dati rispondente alla reale posizione di ciascun contribuente, mentre si perseguono ingiustamente e inutilmente cittadini ottemperanti, diviene impossibile perseguire elusori ed evasori.”