Yacht naufragato: sciacalli all’opera nella zona della tragedia

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BRINDISI – E’ stato rubato e poi recuperato il motore dell’acquascooter in dotazione dello yacht “Sale e Pepe” affondato ieri mattina nei pressi della diga di Punto Riso, a Brindisi, dopo essersi schiantato contro i frangiflutti.
Gli agenti della sezione Volanti della questura lo hanno rinvenuto in nei pressi del campo di calcio di Via della Torretta, nel Rione Paradiso: giaceva tra le sterpaglie di un terreno di campagna abbandonato, insieme a materiale edile di risulta. L’apparato, completo di impianto elettrico, ha un valore di mercato che oscillerebbe fra i 4 e i 5mila euro.
Sono in corso indagini per identificare i responsabili del furto.
E’ stato invece arrestato poco dopo mezzogiorno dai Carabinieri della stazione Casale uno dei due individui (l’altro è riuscito a fuggire) sorpresi a rubare carburante e l’apparato radio dal natante incagliato. Si tratta di Giuseppe Tedesco, 44 anni, di Brindisi, già noto alle forze dell’ordine. Era in possesso di oggetti di vario genere utili allo scasso: piedi di porco, chiavi inglesi e altra attrezzatura. Accusato di furto aggravato sarà processato per direttissima. La zona viene attualmente pattugliata per evitare altri saccheggi del materiale, tra cui anche strumentazione di valore, che era a bordo dell’imbarcazione.
Le indagini sull’incidente, intanto, proseguono coordinate dal pm della procura di Brindisi Antonio Costantini. A breve dovrebbe essere disposta l’autopsia sul corpo della vittima, Alessandro Colangeli, di 59 anni, di Rieti, per stabilire le effettive cause della morte dello skipper. Secondo il referto medico l’uomo, soccorso dopo circa due ore in mare, sarebbe deceduto per arresto cardiaco non riconducibile all’annegamento.
Sono invece salvi gli altri due compagni di viaggio, un rumeno e un moldavo, che non hanno riportato ferite gravi. La Procura procede per naufragio colposo a carico di ignoti.

Yachtschiantato