Xylella Fastidiosa: l’infezione anche su altri uliveti

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Il batterio Killer degli uliveti salentini la Xylella Fastidiosa si sta manifestando anche in altre aree attigue a quelle già individuate provocando il disseccamento rapido di altri uliveti. E’ l’esito dei monitoraggi effettuati nell’ultimo periodo che ha accertato la presenza di piante con sintomi di Xylella fastidiosa, in allargamento rispetto alle aree infette originarie. Infatti, i confini delle zone infette, specialmente quelli dell’ampia zona di Gallipoli, sono da ritenersi ormai superati,considerato che la manifestazione sintomatica dell’infezione è purtroppo in progressione verso le aree vicine in quanto, molto probabilmente e in base alle conoscenze scientifiche attuali, oggi si stanno manifestando i sintomi su piante di olivo già infette da qualche tempo ma sinora asintomatiche.
Le istituzioni scientifiche, non solo regionali,dal momento del rinvenimento della Xylella fastidiosa in Provincia di Lecce (avvenuto ad ottobre 2013) sono fortemente impegnate nel lavoro di ricerca dai cui esiti hanno tratto origine: le prime note tecniche adottate con delibera 2023 della giunta regionale in data 29 ottobre 2013.; le “Linee Guida regionali”; e il conseguente piano operativo che potrà essere oggetto di modifiche e/o implementazioni in relazione all’evolversi delle conoscenze scientifiche, considerato lo stato iniziale delle conoscenze e soprattutto l’unicità dell’evento fitosanitario che costituisce il primo caso di infezione a livello europeo.
Considerata l’importanza dell’evento la regione Puglia ha ritenuto sin da subito di regolare la comunicazione mediante specifici incontri presso gli uffici provinciali dell’agricoltura di lecce, e comunicati stampa a cura dell’osservatorio fitosanitario regionale. Ciò anche al fine di evitare pericolose speculazioni da parte di altre regioni o di paesi europei concorrenti nel settore che potrebbero avere ricadute economiche sull’olivicoltura pugliese ben più gravi della stessa malattia.

In un comunicato la Regione Puglia precisa che i sintomi che si stanno evidenziando in questo periodo non sono infezioni verificati in questi pochi mesi, ma per quanto è noto sulla evoluzione delle infezioni della Xylella
fastidiosa, sono la conseguenza di infezione avvenute nelle precedenti annate e per le piante ormai completamente disseccate da almeno 3 anni. Ciò determina la possibilità che si assista ad un ulteriore incremento delle infezioni specialmente nelle aree contigue a quelle già con elevata presenza di infezioni del batterio e per le quali non è al momento possibile utilizzare mezzi e strumenti in grado di bloccare gli effetti.
“Da quando abbiamo scoperto l’infezione del batterio da quarantena – ha affermato l’Assessore Nardoni – molto è stato fatto e va ricordato l’impegno dei funzionari regionali e di quelli del Ministero sul difficile e serrato confronto con la Commissione Europea dove siamo riusciti a mitigare gli effetti di una decisione che altrimenti sarebbe stata devastante.”
La Commissione Europea infatti aveva inizialmente proposto il blocco di tutte le attività di commercializzazione e movimentazione di ogni tipo di pianta non solo nell’area del contagio ma anche nelle aree attigue delle province di Taranto e Brindisi.
“Solo con una intensa attività di ricerca da parte delle istituzioni scientifiche e di monitoraggio che non ha precedenti, per l’organizzazione e la elevata intensità capillare sul territorio, è stato possibile produrre circa 16.000 analisi che hanno permesso di individuare in pochi mesi le aree interessate e produrre un “Piano di azione” che è stato presentato al Ministero e alla Commissione europea e ha, anche, consentito di presentare entro aprile un importante lavoro di redazione del “Dossier Solidarietà” al fine di accedere alle risorse economiche messe a disposizione dalla Commissione europea e che a tutt’oggi è in fase di definizione e approvazione.
Specifica attività di eradicazione è stata messa in atto specialmente nelle zone focolaio puntiformi, così come previsto dalle decisioni comunitarie, dove dono state estirpate al 15 di aprile le 104 piante individuate infette a tale data.”
La Regione ha anche immediatamente avviato programmi di ricerca impegnando risorse proprie per circa 250.000,00 € al fine di studiare e il comportamento di un parassita da quarantena che se anche presente un qualche altro continente non è mai stato studiato con la tipologia simile a quella presente nel nostro territorio sull’olivo. Su tale fronte numerose sono state le risposte ottenute dalle istituzioni scientifiche riuscendo a definire e identificare un ceppo specifico che si differenzia da tutti gli altri presenti nel mondo (Xylella fastidiosa subspecie pauca ceppo CoDiRO).

Notevole è l’impegno finanziario assunto sino ad ora dalla regione Puglia che ha stanziato 2 milioni di euro con la legge di bilancio 2014 e ulteriori 2 milioni di euro con l’ultima legge di assestamento.

L’Osservatorio fitosanitario regionale ha emanato le precitate “Linee guida” sulla base delle conoscenze tecniche e scientifiche ad oggi acquisite ed avvalorate dalle istituzioni scientifiche che stanno conducendo i lavori di ricerca e con la condivisione dei soggetti istituzionali, economici e sociali presenti sul territorio, individuando quanto è necessario porre in essere al momento per contrastare nel modo più efficace possibile la diffusione della Xylella fastidiosa.
“Tali Linee guida riportano gli aspetti fondamentali su cui si basa la prevenzione e il contenimento della diffusione della Xylella fastidiosa che sono essenzialmente due e consistono prevalentemente sul controllo dei vettori (insetti che trasmettono il batterio da una pianta infetta ad una sana) e la eliminazione, per quanto possibile, di tutte le piante infette. L’attuazione di tali misure consente sicuramente di abbassare la quantità di inoculo presente nel territorio e conseguentemente di ridurre notevolmente il possibile avanzamento della malattia.
E’ assolutamente opportuno – precisa ancora la nota della Regione Puglia – che l’attuazione del piano operativo per ridurre la popolazione (consistenza numerica) del vettore non comporterà un diffuso ed incontrollato utilizzo di insetticidi in quanto i principi attivi e le dosi da utilizzare agiranno esclusivamente e specificatamente sull’insetto (appartenente alla famiglia dei Cicadellidi) che, in base alle conoscenze attuali,costituisce il vettore prevalente della Xylella fastidiosa, senza alcuna negativa interazione su altra micro fauna presente.
Pertanto, si ritiene utile contestualmente all’avvio del piano operativo attuare una capillare azione divulgativa sul territorio e prevalentemente verso gli agricoltori e i vivaisti mediante uno specifico piano divulgativo da attuare congiuntamente alle organizzazioni agricole presenti sul territorio che deve interessare in immediato gli agricoltori delle aree infette e delle aree tampone vicine alle stesse ma che deve necessariamente essere esteso con la stessa urgenza a tutte le altre aree della provincia di Lecce, compreso le zone limitrofe ai vivai per garantire uno status fitosanitario indenne, nonché a tutto il territorio pugliese a scopo informativo e preventivo.”
Gli esiti del monitoraggio effettuato sino ad oggi sui vettori e sulle piante sono stati riportati in cartografia e sono stati illustrati e discussi unitamente al piano di azione da attivare con immediatezza nel corso dell’ultimo incontro tenutosi all’inizio di agosto presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali,nel quale è stata condivisa, tra l’altro, la necessità di emanare urgentemente un Decreto che dichiari lo stato di emergenza fitosanitaria in atto nella Provincia di Lecce e che consenta di agire con poteri straordinari nell’attuazione del piano operativo individuato dalla regione e consistente prevalentemente nel monitoraggio costante delle aree contermini a quelle infette, nel trattamento contro i vettori e nell’abbattimento delle piante infette (principalmente e prioritariamente nelle aree che costituiscono focolai isolati e in quelle cosiddette tampone che sono in continuità con le stesse).
Inoltre, a scopo preventivo e in base alle conoscenze attuali è stata prospettata in tale riunione la necessità di individuare a confine della provincia di Lecce una fascia continua avente una larghezza di circa 2 Km che taglia trasversalmente la penisola salentina dall’Adriatico allo Ionio nella quale effettuare costantemente un capillare monitoraggio allo scopo di confermare, in primis, l’assenza di vettori e di piante infette e successivamente un’eventuale presenza di vettori o piante infette.
In sostanza con il supporto del sistema informativo territoriale della regione puglia, è stata individuata una fascia in relazione alle caratteristiche del territorio (bassa densità demografica, utilizzo agricolo, ecc.) estesa complessivamente circa 9.000 ettari che in base alle conoscenze attuali non risulta infetta e comunque posizionata ad una adeguata distanza di sicurezza rispetto a quella infetta. Tale fascia assumerà funzione di area di sicurezza ad alta sorveglianza fitosanitaria e potrà costituire concretamente barriera ad eventuale avanzamento della infezione verso nord. In tale fascia sono previste specifiche attività di monitoraggio, sia con telerilevamento che con campionamenti in superficie, su insetti e piante, al fine di confermare l’assenza della infezione e di porre in essere una elevata sorveglianza fitosanitaria atta a garantire nel tempo la sanità della stessa. A ulteriore protezione di tale fascia saranno anche monitorate vaste aree contermini della provincia di Lecce nelle quali saranno immediatamente messe in atto misure di eradicazione in caso si accerti la presenza di infezioni. Nella fascia di sicurezza saranno programmati esclusivamente interventi per limitare la presenza dei vettori con l’utilizzo di insetticidi a basso impatto ambientale e tossicologico già utilizzati ordinariamente dagli agricoltori per contrastare altri parassiti; tali interventi devono essere effettuati anche nelle aree tampone.
L’eventuale presenza di altre aree focolaio nelle zone vicine a quelle infette comporterà una rimodulazione delle zone tampone.
In ogni caso, allo stato, è necessario ed urgente attuare quanto stabilito dalla Decisione Comunitaria emanata per contrastare l’avanzamento del batterio e per non compromettere o procrastinare la definizione e l’approvazione del piano di cofinanziamento comunitario che consentirà concretamente di rafforzare ed intensificare tutte le forze in campo e di porre in essere concrete azioni per il ristoro del danno subito dagli olivicoltori, dai vivaisti e da eventuali alti soggetti della filiera olivicola salentina interessati dall’emergenza fitosanitaria nonché per il recupero del potenziale produttivo danneggiato che costituisce fonte essenziale per la rinascita del territorio così fortemente e improvvisamente colpito.

L’Assessore Fabrizio Nardoni su relazione dettagliata da parte del suo Ufficio Osservatorio fitosanitario, nella quale è stata evidenziata l’ulteriore gravità della situazione, ha allargato la maglia delle competenze chiamando in causa gli uffici regionali preposti al paesaggio, alla sanità e all’ambiente ed ha posto nei confronti del Ministro Martina precise richieste nel predisporre misure urgenti che allo stato attuale non possono essere affrontate a livello locale ma hanno necessità di un livello decisionale molto più alto.

In sintesi nell’incontro del 4 agosto riprogrammato al 27 dello stesso mese è stato proposto di:
• approvare urgentemente di un provvedimento legislativo che dichiari lo stato di emergenza fitosanitaria per la Xylella fastidiosa, come una calamità naturale, che dia al Servizio Fitosanitario Centrale poteri straordinari e adeguate risorse finanziarie per la gestione dell’emergenza;
• istituire a livello centrale di un Comitato Tecnico Scientifico allargato anche ad altre istituzioni nazionali e internazionali al fine di fornire indirizzi e indicazioni ai soggetti che operano sul territorio e di promuovere e/o condividere programmi di ricerca specifici sulla Xylella fastidiosa al fine di dare precise risposte ai numerosi quesiti ancora irrisolti.
• costituire a livello ministeriale di un Gruppo operativo
inter-istituzionale che comprenda le Istituzioni che hanno competenza per l’attuazione delle misure necessarie a contrastare la diffusione della Xylella fastidiosa (Ministero dell’Ambiente, Ministero della Salute, Ministero dell’Interno).
• impegnare risorse dedicate e adeguate per fronteggiare il mancato reddito causato dalla fitopatia ad agricoltori e vivaisti dalle azioni conseguenti in adozione o da adottare, oltre all’immediato trasferimento delle somme già stanziate (fatto subito dopo la riunione) e al supporto nell’approvazione del “Dossier di solidarietà”
in sede Comunitaria, di un livello di cofinanziamento non inferiore al 75% e, con la possibilità di ottenerne l’erogazione anche nella forma di anticipo.

In questi giorni si sta predisponendo una revisione del “Piano di azione” per concordarlo e approvarlo nella riunione stabilita al Ministero il 27 agosto e contemporaneamente si sta lavorando per individuare quanto necessario per avviare le attività già dalla fine di agosto.

Nel mettere in evidenza che l’infezione batterica da Xylella interessa non solo l’Ulivo ma anche alcune piante da frutto e alcune ornamentali come l’oleandro, e che interessa un’area molto estesa nella quale vi sono non solo i terreni agricoli coltivati ad olivo ma i giardini pubblici e privati, le are incolte, le strade provinciali e comunali, l’assessore Regionale Fabrizio Nardoni fa appello a tutte le istituzioni ad ogni livello affinché ciascuno svolga la propria parte supportando il lavoro
della regione Puglia che, tra mille difficoltà, prosegue incessantemente anche in questo periodo feriale.

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