Xylella. Coldiretti: determinante il ruolo della ricerca.

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Il ‘complesso del disseccamento rapido dell’ulivo’, in base a quanto emerso anche in occasione dell’«International Symposium on the European outbreak of Xylella fastidiosa in olive” che ha riunito ad ottobre 2014 ben 200 ricercatori provenienti da venti nazioni diverse, rischia di allargarsi pericolosamente oltre quest’area di primo insediamento e diffusione. Nel 2013 era già chiara la rilevanza e la criticità del problema xylella nel basso Salento
Pertanto, sono due i fronti su cui Coldiretti Puglia sta facendo pressing:
uno parlamentare affinché venga dichiarato lo stato di calamità naturale causato dal patogeno da quarantena ‘xylella fastidiosa’ che, per la gravità ed il rischio di diffusione, non va considerato un problema esclusivo del Salento, piuttosto italiano e comunitario;
l’altro comunitario, pretendendo che l’UE, oltre a monitorare quanto sta accadendo in Puglia, mettendo in quarantena vivai e olivicoltori, disponga efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere UE e finalmente l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il sud America, e un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra UE, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto.
Di questo si è parlato nel corso del Focus Group sul Disseccamento rapido dell’ulivo organizzato a Lecce da Coldiretti, alla presenza di Donato Boscia, responsabile della Unità di Bari dell’Istituto per la Protezione della Piante del CNR e di una folta delegazione di giovani olivicoltori della Coldiretti.
“Domani presenteremo il piano – ha preannunciato Boscia – con la nuova perimetrazione della zona cuscinetto che il Commissario Silletti sta procedendo a rivedere in queste ore. Certamente sul fronte della malattia non siamo all’anno zero, anche se purtroppo, nonostante numerosi ceppi di xylella siano stati rinvenuti in America, un rimedio definitivo non è ancora stato trovato. Il nostro primo obiettivo è quello di fermare il dilagare della malattia”.
“Intanto, chiediamo a gran voce che le Istituzioni a tutti i livelli sostengano e promuovano il protagonismo del sistema della ricerca pugliese – ha ribadito il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – anche e soprattutto attraverso l’avvio del primo progetto di ricerca scientifico sulla Xylella con le tre università pugliesi già oggi vincitrici del bando Cluster promosso da Coldiretti e già candidate ad accedere ad ulteriori finanziamenti”.
“La ricerca ha un ruolo determinante perché fino al 2013 in Europa non c’era traccia di xylella – ha sottolineato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – pare fosse conosciuto (da 130 anni) solo nelle Americhe e a Taiwan. Colpisce anche alberi da frutto e piante ornamentali, diffusissime in Salento, ma per fortuna la vite ad oggi risulta immune al ceppo: almeno il rischio di una “nuova fillossera” per ora è scongiurato. Sono sempre più numerosi i focolai e non esiste alcuna storia fitopatologica a cui attingere.”.
“A questo punto è necessario che si acceleri proprio sul fronte della ricerca, dato che l’immagine comunitaria su quanto sta accadendo in Italia, nel dettaglio in Puglia, è addirittura apocalittica. I nostri uffici di Bruxelles ci hanno comunicato – ha incalzato il Presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno – che i 12 Stati membri maggiormente interessati al problema, nel corso della riunione sulle misure di emergenza, hanno deciso di chiedere all’ Italia di presentare e spiegare il piano di monitoraggio ed i test di patogenicità effettuati assieme a CNR, Ministero e Regione Puglia e le misure adottate fino ad oggi per contenere l’emergenza. L’Italia rischia il blocco su tutti i fronti da parte dei Paesi UE”.

Disseccamento ulivo 1